Altre 900 case per i coloni israeliani a Gerusalemme est
di Joshua Lapide
Ad Har Homa vi sono già 9 mila coloni. Col suo sviluppo, il territorio di Betlemme sarà tagliato da Gerusalemme est, rendendo ancora più difficile la nascita di uno Stato palestinese. Vi sono anche danni all’ambiente: Har Homa (Abu Ghnaim) era una zona boscosa, ora distrutta dallo sviluppo edilizio.
Gerusalemme (AsiaNews) – Il governo israeliano ha dato l’approvazione finale alla costruzione di oltre 900 nuove case per i coloni di Har Homa, una delle zone occupate di Gerusalemme est.

Har Homa è uno dei più vasti e contrastati insediamenti ebraici, la cui crescita rischia di tagliare in modo definitivo il territorio palestinese di Betlemme da Gerusalemme est, che i palestinesi vorrebbero fosse la loro futura capitale.

Har Homa ha già una colonia ebraica di 9 mila persone; con le nuove case – 930 per precisione – la popolazione israeliana potrebbe raggiungere le 15mila unità.

Il ministero degli interni difende la scelta perché il progetto comprende case piccole, a prezzi convenienti, che potrebbero essere una risposta alle manifestazioni sul caro-casa che si susseguono in Israele.

Per Hagit Ofran di “Pace adesso”, questa approvazione rende “ancora più difficile” la soluzione dei due popoli-due Stati, tanto cara alla comunità internazionale.

Prima di essere colonizzata dagli israeliani, Har Homa, si chiamava Abu Ghnaim, ed era una zona boscosa attorno a Betlemme, ormai distrutta dallo sviluppo edilizio.

Israele occupa Gerusalemme est e la West Bank dalla fine della Guerra dei sei giorni, nel 1967. Andando contro le leggi internazionali, Israele ha continuato a colonizzare parti di questi territori, usando talvolta la forza militare o l’esproprio formale dei palestinesi lì presenti.

A tutt’oggi vi sono almeno 500 mila israeliani che vivono in Cisgiordania e a Gerusalemme est e la popolazione israeliana nelle colonie aumenta ogni anno del 5-6%.