Hong Kong “porterà lo yuan nel mondo”
Il vice premier cinese Li Keqiang visita il Territorio e annuncia un pacchetto di misure finanziarie teso a rendere l’ex colonia britannica “un ponte per l’internazionalizzazione dello yuan”. Il piano presenta però diversi punti oscuri: primo fra tutti, il grado di libertà che Pechino ha intenzione di lasciare all’economia di Hong Kong.
Hong Kong (AsiaNews) – Il vicepremier cinese Li Keqiang ha annunciato ieri a Hong Kong il varo di un pacchetto composto da oltre 30 misure finanziarie, ideato per fare dell’ex colonia britannica “un ponte per l’internazionalizzazione dello yuan” e per rendere la Borsa del Territorio “il centro nevralgico dell’economia cinese”. Tuttavia, il piano presenta diversi punti oscuri: primo fra tutti, il grado di libertà che Pechino ha intenzione di lasciare all’economia di Hong Kong.

Il pacchetto è stato annunciato nel corso di una cena che si è svolta ieri sera per onorare la visita di Li. All’evento sono stati invitati i maggiori investitori e il Consiglio Legislativo del Territorio (anche se il deputato democratico Leung Kwok-hung è stato tenuto fuori). Il rappresentante del governo centrale ne ha approfittato per dare un segnale di stima al capo dell’esecutivo locale, Donald Tsang Yem-kuen, che alcune settimane fa era stato criticato da un importante membro del Consiglio di Stato cinese.

Secondo quanto annunciato da Li, il pacchetto “vuole incoraggiare gli scambi bilaterali, rilanciare l’economia locale e soprattutto rafforzare il ruolo di Hong Kong nell’internazionalizzazione dello yuan”. La valuta cinese, al momento, può essere usato per investimenti nel Territorio soltanto in 20 città cinesi: secondo il piano, l’uso dello yuan sarà liberalizzato a livello nazionale. E’ prevista inoltre la creazione di un listino unico, che metterà in contatto la Borsa di Hong Kong con una Borsa cinese.

Lo ha confermato la stessa  borsa del Territorio, che in una nota diramata questa mattina ha sottolineato che “sono Shanghai e Shenzhen le due Borse con cui siamo al momento in contatto”. Da un punto di vista tecnica, Li ha annunciato la creazione del tanto atteso listino Exchange Traded Fund : questo sarà sostenuto da un portafoglio di azioni quotate a Hong Kong. Grazie a questo listino, ogni cinese potrà investire nel Territorio (ma soltanto in yuan).

Tra le misure previste ci sarà anche una quota di 20 miliardi di yuan (quasi 2,2 miliardi di euro) prevista per gli investitori del Territorio che intendono investire in Cina. In questo modo, spiegano gli analisti, “Pechino migliorerebbe il rendimento di quei 554 miliardi di yuan che si trovano al momento nelle banche di Hong Kong”. Le misure sono state accolte con generale approvazione, anche dagli operatori finanziari che hanno visto negli ultimi mesi la Borsa del Territorio perdere 12 punti percentuali.

Eppure, come spiega un commento del South China Morning Post, “Li Keqiang non è Babbo Natale giunto in anticipo con un sacco di doni, e le misure previste sono molto diverse da come sono state annunciate”. Secondo Tom Holland, infatti, “si tratta di tentativi estremamente controllati dalla politica, che nonostante i grandi numeri sono soltanto piccole percentuali del vero mercato. Certo, il cambiamento ci sarà: ma non a breve e non così grande come sembra”.