Pechino: condannata a 9 mesi una dissidente per “aver interrotto il traffico”
Una Corte di Pechino ha deciso la punizione per la 56enne Wang Lihong, molto amata e conosciuta sulla Rete per la sua battaglia a favore dei diritti umani. Il presunto crimine sarebbe avvenuto nell’aprile del 2010.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una Corte di giustizia cinese ha condannato questa mattina Wang Lihong – imprenditrice in pensione di 56 anni – a 9 mesi di galera per “aver ostruito il traffico” e “aver creato problemi” durante una protesta sociale nella provincia orientale del Fujian avvenuta nel 2010. La condanna, anche se relativamente “leggera”, dimostra una volta di più il terrore che il governo centrale ha delle proteste sociali, sempre più numerose e diffuse nel Paese.

La Wang si era unita ad altre decine di persone che, nell’aprile del 2010, si sono recate a Fuzhou per protestare contro il processo e la condanna di tre blogger che avevano aiutato una madre a scoprire l’assassino del figlio. Nel corso del processo contro di lei, il suo avvocato ha chiesto “perché, se i fatti sono avvenuti all’epoca, viene arrestata adesso”. La dissidente è molto amata dalla comunità dei democratici cinesi, che ha protestato con forza contro la pena. Fra i suoi sostenitori ci sono molti governi occidentali e l’artista Ai Weiwei, anche lui rilasciato da poco.

Nota per usare molto spesso Internet per portare avanti le sue denunce, dopo il verdetto la Wang ha chiesto al figlio di “ringraziare la Rete da parte sua”. Il suo caso, dicono alcuni dissidenti, “rappresenta in maniera perfetta la paura che i leader hanno di coloro che lottano per la giustizia”. Oramai, le proteste sociali in Cina toccano quasi le 100mila ogni anno.