Vescovi dello Sri Lanka: “Preghiere e azione per gli sfollati”
Il ministero della Salute di Colombo diffonde i dati dei medicinali e apparecchiature mediche necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Colombo (AsiaNews) – I vescovi dello Sri Lanka chiedono ai cattolici di “organizzare posti di raccolta per gli sfollati dello tsunami in ogni parte del Paese” e di “organizzare preghiere per chiedere al Signore di dare coraggio e determinazione al nostro popolo per vincere la calamità”. È quanto afferma in un comunicato diffuso oggi mons. Joseph Vianney Fernando, vescovo di Kandy e presidente della Conferenza episcopale dello Sri Lanka.

Nel messaggio, firmato anche da mons. Marius Peiris, vescovo ausiliare di Colombo e segretario generale della Conferenza, i vescovi cingalesi rinnovano la loro fede in Dio, buono e provvidente, a fronte del terremoto che ha causato oltre 30 mila morti nel solo Sri Lanka e più di 150 mila in tutta l’Asia: “La nostra consolazione si trova nella Scrittura: qui si legge che non siamo abbandonati a noi stessi e che le vicissitudini dei nostri giorni non sono dominati dal caos o dal fato”. In forza di questa fede i vescovi chiedono al popolo cingalese di “affrontare in modo coraggioso questa situazione”. Essi invitano tutti gli abitanti, e i cattolici in particolare, a “servire le persone colpite dal disastro a qualsiasi etnia o religione appartengano. Siamo tutti fratelli e sorelle” scrivono i presuli “e in questa tragedia dobbiamo dimostrare il nostro reciproco e fraterno amore”. Lo Sri Lanka è un vero e proprio Paese-mosaico dal punto di vista religioso: su 19 milioni di abitanti, i buddisti son il 69% del totale, 15% indù, 8% musulmani. I cristiani sono il 7,5% della popolazione, i cattolici ammontano a 1 milione 300 mila.

Nel loro messaggio mons. Fernando e mons. Peiris chiedono alla comunità internazionale di “venire in aiuto del governo e del Paese per alleviare la miseria delle vittime perché il peso della calamità è troppo grande perché lo Sri Lanka possa portarlo da solo”.

Il governo di Colombo ha dichiarato oggi che ad una prima stima la ricostruzione post tsunami dovrebbe costare 1 miliardo di dollari. Gli sfollati per ora accertati sono oltre 650 mila, raccolti in 700 campi di rifugiati. Il ministero della Salute di Colombo ha diffuso oggi le cifre precise dei medicinali necessari per far fronte all’emergenza: tra le altre cose, c’è bisogno di 45 mila bende, 200 mila garze assorbenti, 1 milione di cateteri, 50 mila dosi di antitetanica, 10 milioni di anti-dolorifici, 500 mila sacchetti di reidratazione, 2 milioni di siringhe. (LF)