Allarme tifone: Roke minaccia la centrale nucleare di Fukushima
Oltre un milione di giapponesi in allerta per il passaggio del tifone. Pronto un piano di evacuazione che interessa anche l’impianto atomico colpito nel marzo scorso dallo tsunami. Per gli esperti Roke non causerà danni, ma restano i timori. Finora sono cinque le vittime, fra morti e dispersi. Ad agosto si allarga più del previsto il deficit commerciale nipponico.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Un potente tifone minaccia le coste nord-orientali del Giappone, già colpite nel marzo scorso da un terremoto, cui è seguito un devastante tsunami che ha causato l’incidente nucleare a Fukushima. L’allarme è scattato questa mattina, ma già nei giorni scorsi il tifone Roke ha lasciato dietro di sé cinque persone fra morti e dispersi, trascinate dalle acque dei fiumi ingrossate per la pioggia battente. La tempesta ha originato venti attorno ai 216 km/h, che lambiranno la città di Tokyo per poi abbattersi nella regione di Tohoku, dove si trova l’impianto di Fukushima Daiichi.

Takeo Iwamoto, portavoce della Tokyo Electric Power, società che gestisce la centrale atomica, afferma che il tifone non danneggerà il sistema di raffreddamento dei reattori, fondamentale per scongiurare nuove fuoriuscite di materiale nucleare. Intanto i media giapponesi riferiscono che oltre un milione di persone hanno ricevuto l’ordine (o l’allerta) di evacuazione in tutto il Paese, perché le loro case potrebbero essere invase dalle acque o seppellite dal fango. Il quotidiano nipponico Mainichi scrive che almeno 1,4 milioni di persone hanno ricevuto l’allerta per una possibile evacuazione; per lo Yomiuri sarebbero invece 1,2 milioni i cittadini interessati dal passaggio del tifone. La città di Nagoya ha temporaneamente ritirato l’allarme per i suoi 880mila abitanti, ma il provvedimento di evacuazione potrebbe essere ripristinato proprio in queste ore.

I disastri naturali - oltre alla crisi economica mondiale - stanno prostrando l'economia giapponese. E' di oggi la notizia dell'innalzamento del deficit commerciale in agosto, nonostante una parziale ripresa delle esportazioni. Il deficit ha raggiunto i 775,3 miliardi di yen, pari a 10 miliardi di dollari, il dato più alto mai raggiunto in un mese. Nel 2010 il saldo era positivo e si aggirava sui 63,8 miliardi di yen. Le cifre fornite dal ministero delle Finanze registrano un dato di gran lunga maggiore rispetto a quanto previsto dagli esperti, circa 300 miliardi di yen. Il settore dell’export ha subito un duro colpo in seguito all’incidente nucleare dell’11 marzo; per quanto concerne le importazioni, il valore è aumentato del 19,2%, toccando i 6130 miliardi di yen.