Java, governo e musulmani condannano l’attentato contro i cristiani a Kepunton
di Mathias Hariyadi
Per il presidente Yodhoyono l’attacco è un atto inacettabile. La maggiore organizzazione islamica del Paese definisce gli attentatori dei “criminali disumani”. Sospetti sul gruppo estresmista islamico Cirebon.
Jakarta (AsiaNews) – Governo indonesiano e leader religiosi musulmani condannano l’attacco di oggi contro la chiesa protestante della Bethel Christian Indonesia Church (GBIS) di Kepunton (Solo, Java Centrale) . L’attacco è costato la vita a tre persone e ha ferito altre 20. Il presidente Yudhoyono l'ha definito un atto inaccettabile contro lo stesso popolo indonesiano. Din Syamsudin, capo di Muhamadiyah, la seconda più grande organizzazione islamica del Paese, ha definito gli attentatori” un gruppo di criminali senza il minimo senso di umanità”.

Per rinnovare il suo impegno a sradicare l’estremismo,Yodhoyono ha già rivelato i primi risultati delle indagini, che porterebbero al gruppo Cirebon, movimento fondamentalista islamico, già responsabile dell’esplosione avvenuta in aprile nella moschea della polizia di Cirebon.

L’attentato di oggi è il più grave di una serie di attacchi lanciati dagli estremisti islamici contro la comunità cristiana e la polizia. Secondo fonti interne alle forze speciali di polizia il gesto è una vendetta degli estremisti dopo gli scontri fra cristiani e musulmani avvenuti a Ambon (Molucche) lo scorso 12 settembre.

Attacchi contro le chiese non sono nuovi in Indonesia, il più popoloso Paese islamico del mondo. Nel 2001 a East Jakarta, due bombe hanno colpito la chiesa cattolica di Sant’Anna a Duren Sawit e la Huria Christian Prtoestan Church. Nel 2000 gli estremisti islamici hanno fatto esplodere oltre 20 chiese in tutto il Paese durante le celebrazioni natalizie.