Patriarca di Mosca: "Non dimenticare il prossimo nella frenesia quotidiana"
Alla vigilia del Natale ortodosso Alessio II ricorda la strage di Beslan e chiede ai fedeli di ogni religione di unirsi per la pace nel mondo.

Mosca (AsiaNews) –  Fedele all'antico calendario giuliano, la Chiesa Ortodossa russa, si prepara a celebrare domani il suo Natale. Il  Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Alessio II, ha diffuso oggi  il suo messaggio natalizio invitando tutti i fedeli ortodossi e quelli di altre confessioni alla fratellanza e all' "amore verso il prossimo".

"Noi cristiani – ha detto il patriarca – crediamo e sappiamo che la venuta di Cristo Salvatore sulla Terra ha cambiato radicalmente la nostra vita e al nostra natura di esseri umani". Alessio II ha incoraggiato i fedeli a non dimenticarsi di questo dono "nella fretta della vita quotidiana", ma "a consacrare i propri giorni alla preghiera a Dio e ad un sinceri amore verso il prossimo, nell'adempimento dell'insegnamento evangelico".

Il patriarca ha ricordato l'anno passato, con la strage nella scuola di Beslan a settembre, come un momento difficile per tutta la Russia. "La morte di tante vittime innocenti - ha detto - è diventato il nostro dolore comune", ma è stato anche un momento di grande solidarietà: "davanti alla morte, la maggior parte della gente ha dato esempio di grande amore gratuito verso il prossimo".

Il patriarca ha rivolto un saluto anche a tutti i cristiani del mondo e ai fedeli di altre religioni. "Possiamo insieme lavorare per la serenità del mondo e la prosperità dei nostri popoli. Che Dio doni a tutte le genti pace, fratellanza, saggezza e speranza" ha concluso.

La religione russo ortodossa ha conservato per le festività religiose il vecchio calendario giuliano, (rifiutando il gregoriano introdotto da Papa Gregorio XIII nel 1582); per questo motivo le date non corrispondono con le festività cattoliche e il Natale ortodosso, 7 gennaio del nostro calendario gregoriano, corrisponde al 25 dicembre del calendario giuliano. La rivoluzione russa aveva imposto il calendario "occidentale", e il Natale ortodosso a gennaio era un semplice giorno lavorativo. Dopo il 1991, col crollo dell'URSS, si è tornati all'antico calendario giuliano. (MA)