Nepal, leader musulmano ucciso a colpi di pistola all’uscita dalla moschea
di Kalpit Parajuli
Ahijian Ahamed, segretario generale della confederazione islamica, è stato ucciso questo pomeriggio davanti alla moschea di Ghantaghar. A sparargli due uomini in motocicletta. Si sospetta il coinvolgimento di estremisti indù. Sale la paura fra le minoranze religiose.
Kathmandu (AsiaNews) – Ahijian Ahamed, segretario generale della federazione islamica nepalese, è stato ucciso oggi davanti alla moschea di Ghantaghar (Kathmandu). Intorno alle 13, 45 (ora locale) due uomini a bordo di una motocicletta hanno sparato al leader musulmano mentre usciva dalla moschea per la preghiera quotidiana ferendolo a morte. Soccordo da alcuni passanti Ahmaed, 36 anni, è deceduto poche ore dopo in ospedale.

I motivi dell’uccisione sono sconosciuti. Tuttavia, leader religiosi ed esperti pensano sia un modo per diffondere il terrore fra la popolazione, e frenare i lavori per la nuova costituzione laica, al vaglio in questi giorni in parlamento.

L’uccisione di Ahamed ha suscitato preoccupazione e dolore fra i musulmani, ma anche fra cattolici, protestanti, indù, buddisti e bahai, che hanno espresso la loro solidarietà e condannato il gesto. I parenti delle vittime hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla moschea e a Sunsari, città natale del leader musulmano, per chiedere al governo la rapida cattura dei responsabili dell’omicidio.

Nazrul Hussein, presidente dell’Islamic Sangh Federation Nepal afferma che la notizia è stata un vero shock per la comunità musulmana. “La maggior parte di questi incidenti – spiega – serve solo per creare il panico e minare la solidarietà fra i gruppi religiosi”. Per il leader l’attentato è opera di estremisti religiosi indù, già responsabili in passato di diversi attacchi contro musulmani e cristiani.

“Condanniamo nel modo più assoluto questi atti – afferma Narayan Sharma, vescovo protestante – siamo molto preoccupati e pensiamo che non sia solo un caso isolato. Ma non ci lasceremo intimidire da coloro che vogliono gettar il Paese nel caos e impedire la formazione di uno Stato laico”.

In questi anni il Nepal ha registrato diversi omicidi e attacchi contro le minoranze religiose, di solito per mano di estremisti indù. Nel 2008 alcuni uomini armati appartenenti a una frangia estremista uccidono a colpi di pistola p. John Prakah, sacerdote gesuita. Il 26 aprile 2008 il Nepal Defense Army, gruppo estremista indù,ha fatto esplodere una bomba all’interno della moschea di Birantnagar, uccidendo due persone. Il 23 maggio 2009, lo stesso gruppo, ha piazzato un ordigno nella cattedrale cattolica dell’Assunzione di Kathmandu. Il bilancio è di due morti e 13 feriti. (K.P)