Il card. Zen in sciopero della fame per la libertà di educazione nelle scuole
di Paul Hong
Il porporato contesta la decisione della Corte suprema che con i controlli governativi (e della Cina) rischia di distruggere il sistema educativo del territorio, considerato fra i migliori. Il card. Zen prenderà solo acqua e farà la comunione tutti i giorni. Le rivelazioni sulle donazioni da lui ricevute, per gettare sospetti sul loro uso. La lunga lista degli aiuti da lui forniti: borse di studio, donazioni a diocesi disastrate, traduzioni di documenti e testi teologici della Chiesa.
Hong Kong (AsiaNews) – Il card. Joseph Zen ha iniziato stamane uno sciopero della fame a sostegno del diritto dei cattolici alla libertà di educazione. Il digiuno per almeno tre giorni è per “sottolineare l’ingiusta sentenza della Corte suprema contro la diocesi, che rischia di distruggere l’educazione cattolica nel territorio”.

Il 14 ottobre scorso la Corte suprema di Hong Kong ha rigettato il ricorso della diocesi contro la necessità di introdurre nella gestione della scuole un comitato organizzativo che valuti il progetto educativo della scuola (v. 14/10/2011 La Corte d’Appello ha deciso: meno libertà per le scuole di Hong Kong ). A tale comitato partecipano oltre a genitori e studenti, anche personalità al di fuori del mondo della scuola – precettati dal governo – che rischiano di deviare la proposta educativa delle scuole libere.

Il card. Zen si è sempre opposto a questa riforma e ad altre, che risentono del tentativo di Pechino di voler controllare il sistema scolastico di Hong Kong (v. 26/09/2011 Card. Zen: L’educazione nazionale di Pechino “è un lavaggio del cervello”).

Per contestare questa riforma “ingiusta”, il vescovo emerito di Hong Kong ha deciso di fare tre giorni di digiuno in cui non mangerà niente, ma assumerà solo acqua e farà la comunione.
“Voglio sottolineare – ha detto ad AsiaNews - la decisione errata della Corte suprema, una grande ingiustizia verso la Chiesa e il territorio di Hong Kong, che rischia di distruggere il sistema educativo del territorio, considerato uno dei migliori della regione, di alta qualità ed efficienza”.

Per il suo digiuno, il card. Zen sta ricevendo la solidarietà di molte personalità del territorio.

Contro la decisione della Corte suprema si sono espressi anche i responsabili delle comunità anglicane e metodiste, anch’essi preoccupati per l’interferenza del governo (e della Cina) nella proposta educativa cristiana.

Proprio in occasione del suo digiuno, su internet sono apparsi alcuni blog che rivelano l’ammontare di tante donazioni ricevute dal card. Zen in questi anni. La somma si aggira sui 3 milioni di dollari di Hong Kong all’anno (circa 300mila euro). Le donazioni sarebbero state effettuate dal magnate Jimmy Lai, un convertito al cattolicesimo e sostenitore della democrazia a Hong Kong e in Cina.

Le rivelazioni non accusano nessuno, ma gettano il sospetto che il card. Zen abbia intascato tutti questi soldi per sé o per sostenere il movimento democratico in direzione anti-Cina.

In una conferenza stampa il porporato ha risposto di usare i soldi delle donazioni per sostenere borse di studio per studenti cattolici cinesi; aiuto a vescovi ufficiali e sotterranei della Cina; sostegno a diocesi colpite da disastri naturali (tsunami, terremoti, alluvioni); traduzioni in cinese dei documenti e testi teologici della Chiesa “Se li usassi per me – ha detto scherzando ad AsiaNews – mi comprerei anzitutto un auto di lusso e mi metterei un autista. Invece mi tocca usare la mia vecchia macchina e guidarla da solo”.

(Foto: Rthk)