Gheddafi è morto, ucciso a Sirte
La notizia è stata confermata dal Primo ministro del Cnt. A Tripoli migliaia di persone festeggiano in strada sparando con mitra e pistole. Imprenditrice italiana in Libia denuncia lo spargimento di sangue. Grave la situazione negli ospedali dove scarseggiano i medicinali.
Tripoli (AsiaNews) – I ribelli espugnano Sirte e uccidono Muammar Gheddafi. La notizia è stata confermata da Mahmoud Jibril, Primo ministro del Consiglio nazionale di transizione, e da Abdelhakim Belhadj, responsabile militare del Cnt. Secondo i media libici, il rais era nascosto in una buca e avrebbe implorato i ribelli di non sparare. Fino a poche ore fa l’unica prova della sua morte era una foto che ritraeva il leader libico a terra sanguinante. Arrestati invece il ministro dell'Istruzione dell'ex regime Ahmed Ibrahim e uno dei consiglieri di Mutassim Gheddafi, figlio del rais.

Ore prima della dichiarazione ufficiale, soldati e popolazione confortati dalle notizie hanno festeggiato con spari, fuochi d'artificio, sirene e danze in diverse città della Libia. Tiziana Gamannossi, imprenditrice italiana residente a Tripoli, afferma ad AsiaNews che “per le strade della capitale la gente spara per festeggiare la presa di Sirte e la morte di Gheddafi”.

La donna sottolinea il grande spargimento di sangue dell’ultima battaglia contro il rais libico. “Gli ospedali di Tripoli – afferma - sono pieni di feriti provenienti da Sirte, Sebha, Bani Walid, dove tutto è fuori uso. La Croce rossa e Medici senza frontiere non riescono a sopperire a tutte le necessità. Il denaro proveniente dai fondi del regime non basta per coprire il fabbisogno di medicine e quelli della capitale sono gli unici centri sanitari operativi e hanno bisogno di aiuti”.