Deoband: una fatwa del seminario musulmano contro i compleanni
Il più importante centro di studi islamici del subcontinente indiano, e uno dei più famosi al mondo, condanna la celebrazione dei compleanni: “Un tradizione dei Paesi occidentali”, contraria alla Shari’a.
Muzaffarnagar (AsiaNews/Agenzie) – Una fatwa contro la celebrazione dei compleanni è stata emessa dal seminario musulmano che costituisce un punto di riferimento importante per i seguaci del Profeta in india, il Darul Uloom Deoband (NELLA FOTO). Il centro di studio ha affermato nella fatwa che l’islam non permette tale pratica in quanto si tratta di “una tradizione dei Paesi occidentali”.

In risposta a una domanda di uno studente, il dipartimento delle Fatwa del più grande seminario islamico del Paese ha affermato che l’islam non permette quel tipo di celebrazioni in quanto sono contrarie alla Shari’a. La domanda era posta in riferimento alla celebrazione della nascita di sir Syed Ahmed Khan, fondatore dell’università musulmana di Aligarh.

“I musulmani non dovrebbero seguire la tradizione della cultura occidentale di celebrare i compleanni, dal momento che è contrario alla Shari’a”, ha dichiarato il vice cancelliere di Darul Uloom Deoband, Maulana Abul Kasim Naumani. Naumani ha aggiunto che il seminario islamico non celebra neanche l’anniversario di nascita del profeta Maometto.

I Deobandi (letteralmente "di Deoband") sono una corrente religiosa presente nel subcontinente indiano e in Afghanistan che aderiscono alla scuola giuridica (madhhab) dell'imam Abu Hanifa. Il loro principale centro è il seminario della città di Deoband, in India, sita nel distretto di Sahāranpur, nello stato dell'Uttar Pradesh, circa 140 km a Nord-Est di Delhi. Qui, nel 1865, fu fondata da Hājjī Muhammad ‘Abīd Husayn e da tre altri uomini di cultura la madrasa (scuola coranica), chiamata Darul Uloom Deoband, considerata uno fra i più importanti centri di formazione religiosa di tutto il mondo islamico. La struttura può ospitare fino a 1500 studenti, con una biblioteca ricca di oltre 70mila volumi a stampa, litografie e manoscritti di carattere giuridico-tradizionista.