Berlusconi rinuncia, l'inflazione cinese rallenta, si impennano le borse asiatiche
In salita le borse asiatiche e migliorano i bond italiani, dopo che ieri il premier italiano ha annunciato le prossime dimissioni, non appena saranno state approvate essenziali misure di austerità. Le borse spinte anche dalle positive notizie sull’inflazione cinese, in forte rallentamento a ottobre.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Balzo in alto delle borse asiatiche, dopo che ieri il premier italiano Silvio Berlusconi ha annunciato le sue prossime dimissioni e l’annuncio oggi che a ottobre ha rallentato la pur forte inflazione in Cina.

Hong Kong è balzata al +2% per poi tornare a +1,6%, Tokyo ha registrato un +0,94% all’intervallo di tarda mattina, Seoul è cresciuta dello 0,35%, positiva anche Sidney con +1,37%.

Positivi anche i bond italiani, scesi al 6,65% in Asia, dopo che ieri erano arrivati al 6,77%.

Il premier Berlusconi ha constatato ieri, al termine di un voto parlamentare, che non ha più il sostegno della maggioranza e ha annunciato al presidente Giorgio Napoletano che si dimetterà non appena sarà stato approvato il pacchetto delle misure di austerità chiesto dall’Unione europea. L’annuncio ha suscitato attese per un miglioramento della situazione italiana, dopo che l’attuale governo è ritenuto non essere riuscito ad adottare misure adeguate per eliminare il forte debito estero di Roma.

L’andamento positivo è stato anche favorito dalla notizia che l’inflazione è cresciuta in Cina del 5,5% a ottobre, in calo per il 3° mese consecutivo rispetto al +6,1% di settembre e dopo il di +6,5% a luglio, record degli ultimi 3 anni.

In discesa anche i prezzi alimentari, che segnano un -0,2% a ottobre, prima diminuzione rispetto a maggio. Gli alimenti sono comunque saliti del 11.9% rispetto all’ottobre 2010, conseguenza dei forti aumenti dei mesi scorsi.

Nei giorni scorsi il premier Wen Jiabao ha detto di attendersi una diminuzione dei prezzi, facendo intendere la volontà di Pechino di riprendere una politica di stimolo dell’economia, dopo che dalla fine del 2010 la Cina ha adottato misure per contenere la liquidità del denaro, aumentando gli interessi e frenando i prestiti bancari.

Rallenta anche l’inflazione per i prezzi per la produzione, +5% a ottobre dopo il +6,5% di settembre.

Analisti prevedono un ulteriore raffreddamento dell’inflazione nei prossimi mesi, anche se altri osservano che i prezzi sono molto saliti nei mesi scorsi, con aumenti in doppia cifra per i principali generi alimentari. Si attende ora di vedere le misure del governo per stimolare l’economia e che effetti avranno sull’inflazione.