Saleh in Arabia saudita per firmare l’accordo di passaggio dei poteri
Il presidente yemenita è giunto questa mattina a Riyadh per la firma del piano di transizione sponsorizzato dai Paesi del Golfo. L’accordo è stato raggiunto il 21 novembre con l’opposizione, dopo oltre 10 mesi di scontri sanguinosi. Saleh già tre volte ha fatto marcia indietro all’ultimo minuto da un accordo di pace.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh è arrivato questa mattina a Riyadh per firmare l'accordo di transizione dei poteri raggiunto il 21 novembre con l’opposizione yemenita. Lo ha riferito la televisione locale. La transizione pacifica del potere è stata sempre ostacolata, fino ad oggi, dal rifiuto di Saleh di firmare il piano proposto dai Paesi del Golfo, che prevede le sue dimissioni in cambio dell'immunità. Saleh è rimasto ferito in un attentato nel giugno scorso, ed ha passato vari mesi in ospedale a Riyadh per rimettersi dalle conseguenze dell'esplosione (06/06/2011 Senza Saleh gli yemeniti esultano. In dubbio il suo ritorno).

La visita di Saleh, non annunciata, ha luogo dopo che l’inviato dell'Onu Jamal bin Omar ha comunicato il raggiungimento di un accordo tra la presidenza yemenita e l'opposizione sul piano di uscita dalla crisi. La televisione ufficiale yemenita ha precisato che Saleh "assisterà alla firma dell'iniziativa dei Paesi del Golfo e del suo meccanismo di applicazione".

Il piano di transizione e l’accordo con Saleh pongono fine a una battaglia sanguinosa durata dieci mesi. L’accordo prevede che Saleh ceda i suoi poteri al vice presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi entro 30 giorni. Hadi formerà allora un governo di unità nazionale per portare il Paese alla normalità e a nuove elezioni che si terranno il prossimo anno. Il presidente yemenita, al potere da 33 anni, ha promesso varie volte nei mesi scorsi di firmare il piano di transizione dei Paesi del Golfo, ma all’ultimo minuto in almeno tre occasioni ha fatto marcia indietro. Questo autorizza commenti da parte dei giornali locali che scrivono che ogni scetticismo è autorizzato fino a quando Saleh non avrà messo la sua firma sul documento.

Negli ultimi mesi centinaia di persone sono morte, e migliaia ferite, negli scontri che hanno opposto i sostenitori di Saleh, tribù dissidenti e reparti dell’esercito schierati con gli oppositori. Fino alle elezioni Saleh dovrebbe restare il presidente dello Yemen, anche se senza poteri reali. Un comitato militare, guidato dal vicepresidente Hadi, gestirà i problemi legati alla transizione, fra cui il ruolo dei figli e nipoti di Saleh in alcune cariche statali.