Saleh ha firmato e cede il potere: in Yemen finisce un regime di 33 anni
La cerimonia si è svolta ieri a Riyadh, alla presenza del sovrano saudita Abdullah. Al presidente uscente è stata garantita l’immunità, in cambio del passaggio di poteri, entro 30 giorni, al vicepresidente. Ma per alcuni nel Paese è troppo poco.
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh ha firmato ieri sera a Riyadh un accordo per il passaggio dei poteri, alla presenza del re dell’Arabia saudita Abdullah. Il piano, che è stato sponsorizzato dai Paesi del Golfo, mette fine a un potere personale durato 33 anni, e a una lotta sanguinosa di oltre dieci mesi, che ha provocato decine di morti e feriti. Il re Abdullah ha salutato il passaggio dei poteri come “una pagina nuova” in quello che è uno dei Paesi più poveri della regione.

La televisione di Stato saudita ha trasmesso in diretta la cerimonia, seguita con grande partecipazione in Yemen, dove addirittura alcuni oppositori hanno scagliato le loro scarpe contro gli schermi televisivi quando è apparso il 69enne presidente. L’accordo prevede che Saleh entro 30 giorni passi i suoi poteri al vice presidente Abdrabuh Mansur Hadi, che negozierà con l’opposizione. A Saleh è stata garantita l’immunità. In una dichiarazione Saleh ha definito gli avvenimenti degli ultimi mesi “un golpe contro la costituzione”, e ha però aggiunto. “Speravamo che il pacifico trasferimento dei poteri sarebbe avvenuto in maniera democratica. Diamo il benvenuto a un accordo con l’opposizione per gestire gli affari del Paese e ricostruire ciò che la crisi ha distrutto”.

Saleh è rimasto ferito nel giugno scorso in un attentato,(06/06/2011 Senza Saleh gli yemeniti esultano. In dubbio il suo ritorno) e ha passato diversi mesi in Arabia saudita per curarsi. Nei prossimi giorni partirà per gli Stati Uniti, per ragioni mediche. Gruppi di manifestanti ieri si sono accampati in quella che è stata battezzata “Piazza del cambiamento” chiedendo che Saleh ceda i poteri immediatamente, e non fra 30 giorni. Altri manifestanti danzavano per le strade in segno di gioia.