I Parsi stanno sparendo
I seguaci di Zoroastro sono sempre meno e rischiano di estinguersi, complice l'India delle caste e una legge religiosa troppo severa

Mumbay (AsiaNews/Scmp) - La comunità dei Parsi, gli ultimi seguaci di Zoroastro, conta ad oggi 70 mila appartenenti. Lo rileva un recente censimento, in base al quale le previsioni non sono migliori per il futuro; in quindici anni scenderanno a 21 mila i fedeli di una religione con 2600 anni di storia, seguaci del primo monoteista, Zoroastro.

Hanno servito fedelmente nel tempo il Raj e la regina Vittoria, spostandosi dall'Iran, culla della religione parsi, in India, dove si sono stabiliti per le persecuzioni religiose persiane; qui sono rimasti per quasi mille anni. Il nucleo più attivo ha sede a Bombay, dove nel tempo la comunità ha dato un suo contribuito anche architettonico, costruendo i primi ospedali, le Torri del Silenzio e il celebre Taj Mahal Hotel nel 1903. Zoroastriani sono stati personalità come il cantante Freddie Mercury, il direttore d'orchestra Zubin Metha e il tycoon Jamshetji Nusserwanji Tata.

La prevalenza schiacciante della cultura hindu ha costretto i Parsi a darsi la forma di una casta, annullando la possibilità di fare proseliti. In più, la legge religiosa dice che si è Parsi solo se si nasce da padre Parsi, mentre tramite la conversione si puٍ divenire solo zoroastriani.

Già dal 1950 si ha una netta prevalenza delle morti rispetto alle nascite. Al momento si contano 300 nascite annue contro 900 decessi. A nulla serve l'incentivo che la comunità offre a chi si sposa e fa più di tre figli. Al momento il 40% dei giovani Parsi, maschi e femmine, non è sposato, e il 30% ha contratto matrimonio al di fuori della comunità.