Aumentano ancora le importazioni di petrolio in Cina
di Maurizio D'Orlando

Milano (AsiaNews) – Sono cresciute del 35 %, nel 2004, rispetto al precedente anno, le importazioni cinesi di petrolio, arrivate a 120 milioni di tonnellate. Il forte incremento è dovuto al fatto che la produzione locale è in diminuzione e non riesce a coprire la crescenti necessità di combustibile del Paese. Secondo quanto dichiarato da Rachel Tsang, un'analista della Daiwa Securities di Hong Kong, le importazioni petrolifere della Cina lo scorso anno sono state il 41 % del consumo totale. Lo scorso novembre dal Centro statale d'informazione stimava che il consumo dovrebbe aver raggiunto un totale di 300 milioni di tonnellate, mentre nel 2003 è stato di 250 milioni di tonnellate.

Nei primi nove mesi dello scorso anno l'economia cinese è cresciuta del 9,5 % e di conseguenza è aumentata la domanda di combustibili, di plastica e prodotti chimici derivati dal petrolio. Si prevede che quest'anno le importazioni petrolifere cresceranno ancora del 18 % ed arriveranno a coprire il 43 % del consumo totale. Secondo quanto dichiarato da Zhang Xiaoqiang, vice presidente della Commissione nazionale di sviluppo e riforma, lo scorso anno l'estrazione di petrolio è cresciuta del 2,3 %. Il divario in Cina tra fabbisogno e produzione locale è da ormai molto tempo crescente. Fino ad un a decina di anni fa la Cina era un Paese esportatore netto di petrolio. Già da alcuni anni, viceversa, la Cina è il secondo Paese al mondo consumatore di petrolio dopo gli Stati Uniti e deve quindi approvvigionarsi all'estero.

Nonostante i forti investimenti nella prospezione e sviluppo di nuovi giacimenti, tuttora un terzo della produzione cinese deriva dal grande giacimento di Daqing, situato nella provincia di Heilongjiang, nel nord est. Si tratta di un giacimento ormai in fase declinante. Per prolungarne la durata utile e massimizzarne la resa, lo scorso anno le estrazioni da tale giacimento sono state ridotte del 7 %.