2005: meno rosee le previsioni di crescita economica in Asia
di Maurizio d'Orlando

Milano (AsiaNews) - La crescita economica asiatica nel 2005 sarà del 4,4 %, leggermente inferiore alla crescita del 5,8 % registrata dal continente lo scorso anno. La valutazione è di Michael Spencer, responsabile per l’Asia dell’ufficio studi della Deutsche Bank, che l’ha presentata ad un recente convegno a Singapore. Causa di tale flessione, secondo la banca tedesca, sarà il rallentamento della crescita statunitense, in quanto lo sviluppo economico asiatico è trainato essenzialmente dalle esportazioni ed il mercato americano è di gran lunga il maggiore sbocco delle esportazioni della regione. Secondo l’economista della Deutsche Bank, maggiore è l’apertura economica delle diverse economie maggiore sarà la decelerazione economica indotta dalla flessione delle esportazioni. A tal proposito Spencer ha aggiunto “Poiché ci si attende un rallentamento in particolare negli Stati Uniti, noi siamo pertanto convinti che la crescita in questa regione s’indebolirà più che negli USA”.

La previsione della banca tedesca di crescita asiatica nel 2005 non comprende le maggiori economie dell’Area, cioè la Cina il Giappone e l’India. La crescita economica cinese nel 2005 è prevista attorno all’8,4 % contro il 9,3 % di crescita dello scorso anno. Per il Giappone si prevede una crescita dell’1,7 % contro il 2,9 % di quest’anno. La banca esclude la possibilità che il Giappone, la seconda maggiore economia del mondo dopo gli Stati Uniti, possa scivolare in un’altra recessione nonostante i segnali di rallentamento della crescita economica. “Appaiono esagerate le preoccupazioni per un ambiente economico esterno in via di deterioramento, come anche per la fragilità di una ripresa trainata dalle esportazioni o per gli alti prezzi del petrolio o infine per l’apprezzamento dello yen”.

Altri economisti interpellati da AsiaNews fanno però presente che alcuni recenti scricchiolii nel sistema dei mutui ipotecari americani (lo scorso dicembre il consiglio esecutivo della Fannie Mae è stato costretto alle dimissioni per un ammanco di bilancio di 9 miliardi di dollari), fanno temere un crollo dei prezzi del mercato immobiliare statunitense. In tal caso le conseguenze sui mercati finanziari di tutto il mondo, forse in autunno, potrebbero essere non lievi. In tal caso, l’ormai lungo galoppo delle economie asiatiche potrebbe terminare con un brusco arresto nel 2005.