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Wen Jiabao contro gli espropri, mentre si apre il processo contro Ni Yulan
di Wang Zhicheng
Il premier chiede di difendere i diritti dei contadini a compensi maggiori per la vendita delle loro terre. Ma Ni Yulan, che ha difeso gli abitanti di Pechino contro gli espropri al tempo delle Olimpiadi, rischia la condanna per “aver creato disordini”. Ni è stata in prigione diversi anni, picchiata e resa handicappata. Anche la sua casa è stata demolita.
Pechino (AsiaNews) –Wen Jiabao ha criticato la politica degli espropri delle terre, chiedendo più giustizia per la popolazione. La presa di posizione del premier avviene proprio mentre nella capitale sta per aprirsi il processo contro Ni Yulan (nella foto), l’avvocato che ha difeso molte famiglie dagli espropri selvaggi, rimanendo immobilizzata sulla sedia a rotelle per le percosse subite in prigione.
Parlando a un incontro sugli affari rurali, Wen Jiabao ha chiesto al governo di proteggere i diritti dei contadini, derubati dalle loro terre e privati di ricompense adeguate. “Non possiamo più sacrificare i diritti di proprietà dei contadini per ridurre i costi dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione”, ha detto , “e per noi è necessario e possibile aumentare i guadagni dei contadini grazie all’incremento del valore delle terre”.
Il commento di Wen cade proprio mentre in tutta la Cina si moltiplicano le rivolte e le tensioni a causa degli espropri. Pochi giorni fa a Wukan (Guangdong) si sono concluse manifestazioni e scontri con le autorità locali, colpevoli di aver trafugato la terra dei contadini e di non aver dato loro alcuna ricompensa.
Secondo accademici cinesi, nel Paese vi sono almeno 180mila rivolte ogni anno, in maggioranza dovuti a questioni di espropri.
Le parole di Wen rischiano però di cadere nel vuoto per quanto riguarda Ni Yulan, una donna avvocato che da anni combatte contro gli espropri avvenuti nella città di Pechino in preparazione alle Olimpiadi. A causa del suo impegno, Ni è stata imprigionata diverse volte, picchiata e resa handicappata (vive ora su una sedia a rotelle). La sua casa è stata anche demolita e per un periodo ha vissuto in un parco, sotto una tenda, aiutata dalla carità di amici e sostenitori. Essa è stata anche cancellata dall'ordine degli avvocati.
Domani si apre il processo contro di lei e di suo marito, Dong Jiqin, presso il tribunale del distretto di Xicheng a Pechino. Ni e suo marito sono stati arrestati nell’aprile scorso e sono accusati di “creare disordini” e di frode.