Ashgabad, Testimone di Geova condannato in segreto, con (false) accuse di pornografia
Un tribunale ha giudicato Vladimir Nuryllaev colpevole di “diffondere pornografia”. Ci sono altri sei Testimoni di Geova in carcere per obiezione di coscienza.
Ashgabad (AsiaNews/Agenzie) – Un Testimone di Geova, Vladimir Nuryllaev, 39 anni è stato condannato a quattro anni di prigione con l’accusa di “diffondere pornografia” al termine di un “processo segreto” svoltosi nella capitale, a cui non hanno potuto presenziare né parenti né amici. “Tutto ciò è accaduto solo perché è un Testimone di Geova. Vladimir è una persone moralmente ineccepibile e molto devota e non ha nulla a che vedere con la pornografia” dichiarano i suoi compagni di fede.

Il giudice Iskander Bekturdyev, del tribunale di Azatlyk, ad Ashgabad ha condannato Nuryllaev in base all’art. 164, parte 2, del Codice penale. L’articolo punisce la “produzione o distribuzione di articoli pornografici”, da parte di singoli o di gruppi; il massimo della pena è di cinque anni. Il verdetto è stato pronunciato il 18 gennaio; Nuryllaev ha ricevuto 10 giorni di tempo per presentare appello. Nuryllaev è detenuto dal 15 novembre, giorno del suo arresto, nella prigione di Yashlyk, a 40 km a sud est della capitale.

Nuryllaev, un lavoratore nel campo dell’edilizia, si guadagna da vivere ristrutturando abitazioni private. Vive in un piccolo appartamento ad Ashgabad con sua madre, e altri parenti. I suoi problemi sono cominciati dopo il litigio con un parente, che nel settembre scorso lo ha denunciato alla polizia come Testimone di Geova, e ha rivelato che l’uomo teneva in un armadio letteratura religiosa. Gli agenti sono arrivati a casa e si sono diretti subito verso l’armadio, e hanno confiscato i libri.

In una perquisizione successiva, due agenti hanno cercarto di portargli via il computer, senza mandato. Nuryllaev ha resistito e ha preso nota dei nomi degli agenti, che l’hanno picchiato. Dopo questo episodio, la polizia l’ha arrestato, sostenendo che aveva consegnato un dischetto contenente materiale pornografico a due persone in due diverse occasioni, vicino a un supermercato e in un parco. La sua comunità afferma che si tratta di una montatura: “Vladimir non aveva mai visto quelle persone”.

In Turkmenistan a tutt'oggi vi sono sei Testimoni di Geova imprigionati per obiezione di coscienza . Ashgabad nega che ci siano persone punite per ragioni religiose o politiche nel Paese, ma un Comitato delle Nazioni unite sottolinea che alcune confessioni non hanno un riconoscimento legale ed esprime preoccupazione per la proibizione del culto nelle case private (14/03/2011 L’amnistia turkmena esclude Testimoni di Geova e un protestante).