Racconti brevi in punjabi, per promuovere valori cristiani e bene comune
di Shafique Khokhar
P. Mukhtar Alam ha pubblicato un volume di racconti della madre. Storie che donano "luce" a quanti si trovano nel "buio" e insegnano il bene comune. Alla presentazione, nei pressi della cattedrale di Faisalabad, sono intervenuti intellettuali, scrittori musulmani e leader della Chiesa pakistana.
Faisalabad (AsiaNews) - Brevi storie che valorizzano la dottrina cristiana, insegnano il bene comune e riflettono l'amore dello scrittore per l'umanità intera. Questo, in sintesi, il contenuto dell'ultimo libro, in lingua punjabi, scritto da p. Mukhtar Alam e presentato nei giorni scorsi alla Sohn Joseph Hall di Faisalabad, di fronte alla cattedrale cattolica. Alla presenza di autori, poeti, sacerdoti, catechisti, suore, insegnanti e rappresentanti della società civile. Il volume intitolato "Bay Nooran Chon Noor" - Luce per chi è nell'oscurità, ndr - ha raccolto consensi e apprezzamenti della critica e del pubblico perché,, sottolinea p. Aftab James Paul, direttore della Commissione per il dialogo interreligioso, contiene racconti che "promuovono gli insegnamenti" della Chiesa.

Intervenuto alla presentazione, p. Khalid Rasheed Asi - vicario generale di Faisalabad - ha sottolineato "il vasto contributo" degli autori cristiani nella storia letteraria del Pakistan. Egli spiega che il libro è basato su "storie brevi" che "criticano i comportamenti sbagliati nella società" e, al contrario, promuovono "le scelte corrette"; le storie di animali, aggiunge, sono raccontate "mediante metafore" per insegnare a vivere "in pace e liberi da violenze e discriminazioni".

Intervistato da AsiaNews p. Alam, autore, poeta e scrittore cristiano, ricorda di aver "ascoltato da mia madre, nell'infanzia, tutte le storie menzionate nel libro", alle quali ha cercato di imprimere la sua impronta mentre le raccontava. Attraverso queste favole, egli auspica che "i lettori rispetteranno la diversità e porteranno cambiamenti positivi nei modi e nei comportamenti", verso tutta l'umanità e in particolare "i gruppi emarginati".

Parveen Malik, scrittrice musulmano di Lahore, sottolinea che l'opera di p. Mukhtar Alam è un "omaggio alla lingua nativa punjabi" e ne promuove la cultura in una "bella combinazione di amore, pace e armonia". Sumaira Sehar, anch'egli scrittore musulmano, residente a Faisalabad, conferma che nel suo libro l'autore ha saputo "descrivere la società nel modo giusto". Analoga l'opinione di Najeeb Ali Shah, di Peshawar, che sottolinea il ruolo degli scrittori "nell'unire comunità diverse" fra loro. Infine Allama Ghulam Rasool Asif che ringrazia p. Alam per "l'amara descrizione" di una realtà in cui persistono intolleranza e violenze contro chi ha opinioni, fede e lingua diverse.