Card. Gracias: 125 anni della diocesi di Mangalore, oasi del cristianesimo
Il presidente della Conferenza episcopale indiana ha celebrato la messa conclusiva per il giubileo della diocesi. Con lui, anche mons. Aloysius Paul D’Souza, arcivescovo di Mangalore, mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India, mons. Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione dell’evangelizzazione dei popoli. Il card. Gracias ha sottolineato “l’importanza della famiglia e della preghiera, per migliorare la società indiana”.
Mangalore (AsiaNews/Agenzie) – “Ciò che rende speciale la diocesi di Mangalore, è la sua gente: un popolo generoso, che con la sua vita testimonia i più profondi valori cristiani. È un’oasi del cristianesimo”. Così il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) e arcivescovo di Mumbai, ha parlato alla messa conclusiva dell’anno giubilare per i 125 anni della diocesi di Mangalore (Karnataka), tenutasi ieri a Nehru Maidan. Insieme al card. Gracias hanno concelebrato mons. Aloysius Paul D’Souza, arcivescovo di Mangalore, mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India, mons. Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione dell’evangelizzazione dei popoli.

Eretta nel 1886, la diocesi di Mangalore ha 373.492 cattolici, che rappresentano il 9,5% su una popolazione complessiva di 4,4 milioni di persone a maggioranza indù (78%). Vi sono 158 parrocchie, per un totale di 487 sacerdoti, 355 religiosi e 1.714 religiose.

Nella sua omelia, il card. Gracias ha sottolineato l’importanza della famiglia e della preghiera: “Gesù ci invita a utilizzare i nostri talenti, per diffondere la Parola di Dio e rendere la società un luogo migliore in cui vivere. Dov’è il Signore, nelle nostre giornate e nelle nostre famiglie? Dobbiamo pregare insieme, e Dio renderà i legami familiari più forti. Solo così la pace entrerà nelle famiglie e sapremo trasmetterla a tutta la società. La preghiera protegge, dà speranza nei momenti cupi ed entusiasmo a chi è in difficoltà. La famiglia che non sa pregare insieme, non riuscirà a vivere in piena gioia”.

Al termine della celebrazione, mons. Pennacchio, mons. Tai-Fai, mons. Moras e il card. Gracias hanno benedetto quattro nuovi progetti della diocesi: un santuario per beato Giovanni Paolo II, un museo diocesano dedicato alla Madonna e due ostelli, uno maschile e uno femminile.

Congratulandosi con l’arcivescovo di Mangalore per il suo servizio nella diocesi, mons. Tai-Fai ha detto: “Gesù è tra di noi e posso sentirlo. I progetti avviati qui portano il segno di un amore incondizionato verso l’umanità. Le persone sono pronte a sostenersi in modo reciproco, non ci sono limiti nell’aiutare poveri e bisognosi”.

Alla celebrazione è intervenuto anche DV Sadananda Gowda, chief minister del Karnataka, ha sottolineato l’importanza dei cattolici a Mangalore, che “attraverso gli ospizi e gli ostelli missionari servono poveri, abbandonati e oppressi”. Per questo, ha aggiunto, “nel budget 2011-2012 lo Stato ha deciso di inserire 50 crore di rupie [500 milioni, circa 7,6 milioni di euro, ndr] per la costruzione di chiese e istituzioni cristiane. Inoltre, il governo lavorerà per lo sviluppo delle aree rurali e delle minoranze”.

Dichiarazioni quantomeno curiose, dato che Gowda è del Bharatiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista indù che sostiene gruppi come il Vishwa Hindu Parishad (Vhp), il Rashtriya Savayansevak Sangh (Rss) e il Bajrang Dal, responsabili di tanti attacchi anticristiani che avvengono nello Stato.