Calcioscommesse, scoperto anche in Cina un giro di corruzione
Arrestati e condannati 9 operatori del settore, fra cui l'arbitro più famoso del Paese. Nel mirino 4 società, che avrebbero corrotto giocatori e dirigenti per truccare i risultati degli scontri. Attesa per il processo ai due "pesci grossi" della Federazione nazionale.

Pechino (AsiaNews) - Lo scandalo delle partite di calcio pilotate arriva anche in Cina: le autorità hanno arrestato 9 persone, fra cui l'arbitro più famoso del Paese, con l'accusa di aver manipolato i risultati di diverse gare per un giro di scommesse truccate. Lu Jun, noto anche come "fischietto d'oro", è stato condannato a 5 anni e mezzo di galera dopo aver ammesso di essere stato corrotto. Diverse indagini sono ancora in corso.

La corte della città di Dandong ha scoperto che nel giro erano incluse almeno 4 società: tra queste anche la Shanghai Shenhua, che ha appena ingaggiato il famoso calciatore francese Nicolas Anelka. Il club ha speso più di 1 milione di dollari per "comprarsi" i risultati: a Lu Jun sono andati circa 128mila dollari per almeno 7 partite di campionato.

L'arbitro è stato il primo di nazionalità cinese a gestire una partita della Coppa del Mondo: nell'edizione del 2002, ospitata da Corea e Giappone, ha fatto il suo ingresso nel circuito Fifa. Per due volte è stato anche nominato come "Arbitro dell'anno" dalla Confederazione calcistica dell'Asia. Gli altri 8 inquisiti sono stati condannati a pene fino a 7 anni di reclusione.

Il calcio in Cina sta cercando di affermarsi: alla popolazione piace ma, non essendo uno sport tradizionale, c'è voluto del tempo per mettere in piedi un campionato degno di questo nome. Nell'ultimo decennio, le autorità hanno investito molto nel settore e hanno spinto le società private a ingaggiare i grandi calciatori occidentali (spesso all'ultima fase della carriera).

Nel 2009, il governo centrale ha lanciato una campagna tesa a "ripulire" il settore - già da allora sospettato di corruzione - e ha arrestato decine di giocatori, allenatori e dirigenti. Ma secondo l'agenzia di stampa del regime, la Xinhua, "il processo ai due pesci grossi della Federazione deve ancora iniziare".