Istanbul (AsiaNews) - Per la prima volta le minoranze religiose turche possono dare il loro contributo per la riforma della Costituzione. A più di un anno dal referendum del 12 settembre 2010, voluto da Erdogan per la riforma costituzionale e dopo la sua riconferma alla guida della Turchia nelle elezioni del 12 giugno del 2011 sono ripresi i lavori per la nuova costituzione. Sarà la prima che verrà fatta da forze politiche democraticamente elette e non imposta dai militari.
Di conseguenza, importante e significativo il fatto che sono state convocate davanti alla commissione parlamentare che sta preparando la nuova carta fondamentale le minoranze che vivono su queste terre da tempi immemorabili. A esprimere, a porte chiuse, il loro punti di vista sono state invitate le minoranze riconosciute tali dai trattati di Losanna del 1922 che sono quelle di cristiani ortodossi, armeni ed ebrei. Si tenga presente che i trattati di Losanna riconoscono entità religiose non etniche.
Il primo invitato, l'altro ieri, è stato il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, capo della minoranza cristiano ortodossa, che per secoli è stato il fulcro della cristianità su queste terre, ora ridotta per le persecuzioni subite a poche migliaia di persone.
Durante l'audizione Bartolomeo ha parlato come un cittadino della Repubblica turca il quale pensa, vive e lotta per i difendere i diritti dei suoi concittadino di qualsiasi estrazione religiosa ed etnica.
Ha parlato delle sofferenze e dei travagli di chi, benché cittadino di questo Paese, ha subito delle discriminazioni perché di origine diversa di quella turca. In questo senso, ha biasimato il sistema- regime che ha dominato gli affari politici turchi, ma non la Turchia come entità statale ed etnica. Ha aggiunto che non può più essere precluso l'accesso agli incarichi pubblici dei cittadini turchi delle minoranze.
Ha evidenziato come il sistema-regime ha usato il trattato di Losanna, che doveva tutelare i diritti delle minoranze, contro le minoranze stesse. Ha chiesto che anche le minoranze godano dei finanziamenti di cui gode la maggioranza musulmana in Turchia
Alla fine del suo discorso ai membri della commissione - alla quale ha consegnato un memorandum di 18 pagine - Bartolomeo ha affermato che i cristiani non vogliono essere cittadini di seconda categoria e che occorre evitare il ripetersi delle ingiustizie che essi hanno subito in passato. "Usciamo da questo incontro - ha concluso - fiduciosi, pieni di speranze e sentimenti di gratitudine .Una nuova Turchia sta nascendo".
Positivi tutti i commenti degli ambienti politici e della stampa. Quello che ha più stupito, come si commentava negli ambienti diplomatici di Ankara, è il positivo riscontro che ha avuto la relazione del Patriarca ecumenico anche tra gli ambienti di destra, notoriamente ostili verso il Fanar.
Il calendario delle audizioni della commissione prevede incontri con armeni ed ebrei e forse anche di tutte le altre minoranze non indicate nel trattato di Losanna, come quella dei cattolici.