Vietnam, la polizia minaccia violenza contro i cattolici di Cồn Dầu
di Nguyen Hung
Dal 2010 il governo di Đà Nẵng vuole spianare la parrocchia e il cimitero di Cồn Dầu per costruire un centro turistico. Agenti e funzionari locali hanno fatto una retata tra le famiglie che ancora non hanno lasciato le loro case. Minacciato anche il vicario: entro tre mesi, via dalla parrocchia.

Đà Nẵng (AsiaNews) - Nuovo giro di vite per i cattolici di Cồn Dầu: la polizia di Đà Nẵng userà la violenza contro chi rifiuta di lasciare la propria casa, per lasciare il terreno a un resort turistico. Negli ultimi giorni infatti, una decina di agenti e funzionari locali hanno condotto una retata tra quelle famiglie che ancora non hanno lasciato le abitazioni, come il governo ha ordinato più di due anni fa. Nel 2010 le autorità di Đà Nẵng hanno deciso di abbattere tutte le case e il cimitero della parrocchia di Cồn Dầu, creata 135 anni fa, per realizzare un centro turistico (v. 28/01/2010, "A Danang 400 famiglie cattoliche cacciate di casa per realizzare un resort"). Questo, senza offrire alle persone un risarcimento, o un aiuto per una nuova sistemazione.

La polizia ha minacciato anche p. Emmanuel Nguyễn Tấn Lực, il vicario parrocchiale. Alcuni fedeli raccontano ad AsiaNews: "Nell'omelia di ieri, p. Emmanuel ha annunciato che dovrà firmare il permesso per la demolizione e rimuovere il crocifisso dal cimitero. Dopo, le ruspe spianeranno l'intera area. Qui vi sono sepolti i defunti di tante famiglie che non hanno accettato l'ordine del governo. Sotto l'altare del cimitero vi sono tumulate oltre 50 tombe di bambini".

I parrocchiani sono preoccupati anche per il loro vicario. Le autorità hanno infatti ordinato a p. Emmanuel Nguyễn Tấn Lực di terminare tutte le sue attività pastorali entro i prossimi tre mesi. In molti si interrogano sul comportamento del vescovo, mons. Joseph Châu Ngọc Tri, chiedendosi se è stato "costretto" a firmare per il trasferimento di p. Emmanuel, o se vi sono "secondi fini" dietro questa decisione.

L'area di Cồn Dầu comprende il cimitero e si estende su un terreno di 10 ettari. Da 135 anni i fedeli locali seppelliscono qui i loro defunti. In passato, il governo aveva indicato il cimitero tra i siti storici protetti. Il 4 maggio 2010, durante la processione funebre per Maria Tan, 82 anni, la polizia è intervenuta per impedirne la sepoltura. All'irruzione sono seguiti scontri tra circa 500 fedeli e agenti, culminati con il ferimento di numerosi cattolici e l'arresto di 59 persone. Nella stessa occasione, le autorità hanno prelevato il feretro della donna e cremato la salma, contro la volontà della defunta. Maria Tan desiderava infatti essere sepolta accanto al marito.