Continua a scendere la manifattura cinese e l'occupazione
I dati Hsbc segnalano un nuovo rallentamento del settore per marzo: pesano la crisi globale ma soprattutto la mancanza di un vero mercato interno. Anche l'occupazione continua la propria fase recessiva.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La crescita economica della Cina continua a rallentare, complice la crisi globale ma soprattutto l'inerzia del governo nel creare un vero mercato interno. A marzo l'indice sui responsabili degli approvvigionamenti delle aziende cinesi (Pmi) ha subito una contrazione a 48,1 punti, finendo ai minimi da 4 mesi dopo i 49,6 punti segnati a febbraio.

Lo riporta Markit Economics, che conduce l'indagine preliminare sui dati di marzo assieme alla banca anglo-asiatica Hsbc. Come in altre indagini simili, i 50 punti solo la soglia di demarcazione tra crescita e recessione dell'attività delle imprese: quello di oggi è il quarto calo consecutivo del valore. I dati confermano l'aspettativa cinese per il Pil del 2012, che il governo ha fissato al 7,5 %: l'obiettivo più basso dal 2004.

"L'indebolimento della domanda interna ha continuato a zavorrare la crescita", ha commentatoQu Hongbin, capo economista per l'Asia di Hsbc. "E nel frattempo la domanda estera è rimasta in territorio recessivo, anche se il calo si è moderato". Più preoccupante il fatto "che l'occupazione abbia segnato il valore più debole fin dal marzo del 2009 - ha continuato - a riflesso del fatto che la debolezza produttiva sta seriamente minando la propensione delle imprese ad assumere".