Cattolici di Colombo: Quaresima per i bambini non nati
di Melani Manel Perera
È l’iniziativa dell’arcidiocesi per opporsi alla proposta del governo di legalizzare l’aborto. I dati ufficiali del ministero della Salute parlano di 300mila interruzioni di gravidanza solo nel 2011. Card. Malcolm Ranjith: “Per proteggere i bambini bisogna aiutare le madri. La vita umana deve essere rispettata sin dal concepimento”.

Colombo (AsiaNews) - "Gli aborti sono in aumento in tutto lo Sri Lanka. Per proteggere i bambini e metterli al mondo, è necessario aiutare le madri in ogni modo possibile". Così il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, annuncia la decisione di destinare le collette della Quaresima per un fondo dedicato ai bambini non ancora nati. Lanciata il 25 marzo scorso, la quinta domenica di Quaresima, l'iniziativa è promossa dall'arcidiocesi e dalla Caritas di Colombo. Il progetto si intitola "Tutela della vita, per garantire il diritto dei bambini alla vita" e fa parte di una campagna della Conferenza episcopale dello Sri Lanka contro la proposta del governo di legalizzare l'aborto.

I cattolici dell'arcidiocesi si sono detti molto contenti di questa iniziativa: "Usare le offerte quaresimali è un'ottima idea. Proteggere la vita è un bisogno della nostra epoca. Come cristiani, sappiamo che la vita è un dono di Dio e dobbiamo salvaguardarla sempre, senza alcuna accezione".

Tissa Karaliyadda, ministro per lo Sviluppo del bambino e della donna, ha deciso di rendere legale l'aborto "solo" per le minorenni vittime di stupro; per i concepimenti frutto di un incesto; per feti con deformazioni fisiche.

"La Chiesa cattolica - sottolinea ad AsiaNews l'arcivescovo - è categorica: la vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto, dal suo concepimento alla sua fine naturale. Dal primo momento della sua esistenza, il feto è un essere umano e come tale gode del diritto inviolabile alla vita. Con la sua proposta, il governo tenta di legalizzare un omicidio".

P. Jude Raaj, direttore di Seth Sarana, spiega: "La nostra missione e di sensibilizzare le persone sul valore dell'essere umano. Per questo, conduciamo seminari per maestri e insegnanti sui temi dell'aborto, come proteggere la vita e come salvare la vita".

Nonostante l'aborto sia illegale nel Paese, negli ultimi anni lo Sri Lanka Family Health Bureau (un organismo creato dal ministero della Salute, ndr) ha registrato un aumento dei casi: nel 2008 vi erano circa 700 casi al giorno, per 250mila l'anno; nel 2011 sono saliti a mille, per un totale di 300mila interruzioni di gravidanza l'anno. Le stesse cifre del ministero della Salute parlano addirittura di 500 aborti al giorno solo a Colombo, capitale dello Stato. La popolazione totale dell'isola è di circa 20 milioni.

Secondo attivisti e membri di ong laiche e religiose, le cifre ufficiali sono gonfiate ad arte per sostenere la proposta di legge del governo.