Proibite foto, corone di fiori, elogi funebri. La polizia ha messo agli arresti domiciliari tutti i dissidenti. Per la prima volta la televisione di stato dà la notizia della morte.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - I funerali di Zhao Ziyang si sono svolti questa mattina alle 9.00, ora locale, al cimitero rivoluzionario di Babaoshan, nella parte ovest di Pechino. Il rito funebre è durato 3 ore, dopodiché il corpo è stato cremato. Il corpo era avvolto da una bandiera del Partito comunista. Dopo la cremazione, le ceneri sono state portare nel cortile della sua casa di via Fuqiang.
All'interno del cimitero sono state ammesse circa 2000 persone; tutte hanno dovuto superare controlli e identificazioni da parte della pubblica sicurezza, in divisa e in borghese, che circondava il luogo.
La lista degli invitati è stata gestita dal governo, escludendo la famiglia. Non sono stati invitati né giornalisti, né stranieri, né cittadini di Hong Kong. Non c'è stata alcuna elegia funebre a causa dei forti disaccordi tra la famiglia e il governo; quest'ultimo ha insistito nel definire l'operato di Zhao nell'89 un "grave errore", mentre la famiglia si era opposta alla definizione.
I convenuti avevano la proibizione di portare fiori: il governo ha predisposto una serie di corone che i partecipanti hanno preso e posato davanti alla salma. Sulle corone erano scritte frasi come "Piangiamo Zhao con cuore dolente". A nessuno è stato permesso di rimanere davanti alla salma, né di fare fotografie.
La vedova di Zhao, Liang Boqi, non ha partecipato alle esequie; la figlia non l'ha ancora informata della morte dell'ex segretario, per timore di crearle problemi cardiaci.
Hanno partecipato alla cerimonia anche alcuni esponenti del partito comunista, fra cui Jia Qinglin (numero 4 della gerarchia politica), He Guoqiang, Wang Gang e Hua Jianmin; Jia ha presentato inoltre le sue condoglianze alla famiglia. Erano presenti anche alcuni ex leader politici, tra cui l'ex vice premier Tian Jiyun, e molti altri ex leader, soprattutto del Guangdong.
Il governo, che temeva proteste popolari, ha predisposto posti di polizia ad ogni angolo del grande viale della Changan, che divide in due la capitale. Tutti i dissidenti legati alle proteste di Tiananmen sono stati messi agli arresti domiciliari; Ding Zilin, presidente dell'associazione "Madri di Tiananmen", contattata per telefono, ha dichiarato: "Sono giorni che cerco di convincere gli agenti a farmi partecipare ai funerali ma non c'è modo per noi di uscire". Dopo la dichiarazione, la linea è caduta di colpo, e non si è più riusciti a telefonare. Neanche Bao Tong, segretario personale ed amico dell'ex segretario, è riuscito ad uscire di casa; nei giorni scorsi lui e la moglie erano stati malmenati dalla pubblica sicurezza quando hanno cercato di andare a casa di Zhao per le condoglianze.
Per la prima volta dal 17 gennaio, la televisione di stato ha dato la notizia della morte e della cremazione: era la prima volta dall'89 che il nome di Zhao veniva pronunciato pubblicamente sui media, ma non è stata trasmessa alcuna immagine. L'agenzia di stato Xinhua ha invece dedicato leggermente più spazio alla notizia; alcune note hanno riconosciuto al defunto una parte di merito per le riforme economiche, ma il suo intervento a piazza Tianamen è stato definito "un grave errore"; non è stato fatto alcun cenno agli arresti domiciliari che il leader ha subito per quasi 16 anni.
Il defunto è stato allontanato dalla carica di Segretario del partito subito dopo il giugno dell'89, quando ha dimostrato simpatia per il movimento democratico, arrivando al punto di dialogare con gli studenti di Tiananmen. Zhao era anche contrario all'intervento militare contro gli studenti e gli operai di piazza Tiananmen.