Kim Jong-un parla (per la prima volta) e ringrazia la Corea del Sud
di Joseph Yun Li-sun
Il giovane dittatore è intervenuto durante i festeggiamenti per il 100esimo anniversario della nascita del nonno: "Grazie a chi lavora, nel Sud e nel mondo, per la riunificazione e la prosperità". Poi riparte con la solita propaganda militaristica, ma promette che nel Nord "nessuno dovrà più tirare la cinghia".

Seoul (AsiaNews) - Nel primo discorso da quando ha preso in mano le redini della Corea del Nord Kim Jong-un ha usato le stesse minacce del padre, alle quali ha unito però i gesti del nonno e un'apertura inaspettata al resto del mondo. Parlando davanti ai militari che sfilavano nella piazza centrale di Pyongyang, il "terzo Kim" ha detto: "Voglio ringraziare tutti coloro che, in Corea del Sud e nel mondo, stanno lavorando per la riunificazione e per la prosperità delle nostre nazioni".

Oltre alle aperture, però, il dittatore ha voluto anche lanciare un avvertimento ai soliti nemici: "Nessuno pensi che la Corea del Nord possa essere minacciata dall'uso delle armi nucleari o sconfitta sul campo. Quei giorni sono finiti. Per divenire una nazione forte, prospera e socialista dobbiamo rinforzare il nostro esercito e difenderci così dagli attacchi del nemico".

Il discorso è stato pronunciato in occasione del 100esimo anniversario della nascita di Kim Il-sung, nonno di Jong-un e "padre della patria" nordcoreana; si tratta di un evento molto particolare, su cui il regime ha investito tempo e propaganda per affermare la completa successione del delfino di Kim Jong-il, morto lo scorso dicembre. I festeggiamenti sono stati oscurati (dal punto di vista del regime) dal fallimento del lancio del razzo spaziale, caduto dopo pochissimi minuti di volo.

Proprio il flop dell'Unha-3 fa pensare che Pyongyang stia preparando ora un nuovo test nucleare, simile a quello che nel 2008 bloccò del tutto gli aiuti umanitari internazionali. Basata sulla dottrina militaristica imposta da Il-sung, la Corea del Nord è di fatto governata dai generali. Al momento, dicono fonti di AsiaNews in Corea, "è in atto una lotta per il potere fra il nuovo dittatore, più dialogico, e i suoi consiglieri militari. Questi ultimi sanno che, con la pace, finirebbero tutti in galera".

Jong-un, vestito "alla Mao", ha comunque confermato il suo stile più simile a quello del nonno che non al padre. Ha scherzato con i presenti sul palco e ha parlato direttamente al popolo: Jong-il, in 17 anni di dominio, aveva parlato in pubblico soltanto una volta per dire "gloria ai soldati coreani". Il figlio cerca invece un approccio più umano, al punto che concludendo il discorso è arrivato a riconoscere i problemi legati all'alimentazione del suo popolo (metà degli abitanti nordcoreani vive con meno di 1 dollaro al giorno) e ha detto: "Nessuno dovrà più tirare la cinghia".