Vescovo scomunicato all'ordinazione di Nanchong. Mons. Savio Hon: Disobbedire porta all'autodistruzione
di Bernardo Cervellera
L'ordinazione è avvenuta stamane. Oltre al vescovo scomunicato, vi erano altri cinque vescovi in comunione col papa. I fedeli parlano di "dispetto" verso il neo-ordinato e verso la comunità. I rischi di divisione fra ufficiali e sotterranei fanno fallire il programma di Hu Jintao sulla "società armoniosa". Segretario di Propaganda Fide: "Nessun rispetto alla persona del nuovo vescovo e alla sua comunità".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Mons. Giuseppe Chen Guangao è stato ordinato questa mattina vescovo di Nanchong (Sichuan). Il neo-ordinato è approvato dalla Santa Sede fin dal 2010, ma aveva voluto ritardare la cerimonia dell'ordinazione per essere sicuro che non vi partecipassero vescovi scomunicati. Invece, oggi, oltre a cinque vescovi in comunione col papa, ha voluto partecipare anche mons. Paolo Lei Shiyin, di Leshan, ordinato il 29 giugno scorso senza il mandato papale. Il Vaticano ha a più riprese richiesto che le ordinazioni dei vescovi avvengano secondo la tradizione ecclesiale, escludendo chi non è in comunione col pontefice. Commentando ad AsiaNews l'accaduto, mons. Savio Hon ha detto: "Se si sceglie la via della disobbedienza, non si risolve nulla e si rischia l'qauto-distruzione".

La cerimonia  a Nanchong si è svolta in modo tranquillo. Oltre ai vescovi, hanno partecipato quasi 80 sacerdoti e più di mille fedeli: 800 ospitati nella cattedrale del Sacro Cuore; gli altri in un ambiente vicino in collegamento audio-video.

Il presidente della celebrazione è stato mons. Pietro Fang Jianping di Tangshan, insieme a mons. Giuseppe Li Jing di Ningxia, Paolo He Zeqing di Wanzhou, mons. Paolo Xiao Zejiang di Guiyang e mons. Pietro Luo Xuegang di Yibin. Ad essi si è aggiunto mons. Paolo Lei Shiyin, presidente dell'Associazione patriottica del Sichuan, che ha anche voluto imporre le mani sull'ordinando.

Alcuni fedeli ritengono che il gesto di mons. Lei sia un vero e proprio "dispetto" verso il nuovo vescovo - conosciuto per la sua fedeltà alla Chiesa e l'impegno di evangelizzazione - e verso la comunità di Nanchong.  La pretesa di voler ordinare senza seguire le indicazioni della Santa Sede rischia di dividere le comunità ufficiali e sotterranee, e incrementa anche le critiche verso una falsa libertà religiosa che il governo garantisce.  "Il presidente Hu Jintao parla sempre dell'armonia nella società - ha detto un fedele - ma questi gesti presuntuosi creano la divisione". Un sacerdote sotterraneo ha sottolineato il suo "dispiacere per quanto fatto da mons. Lei. Un vescovo dovrebbe essere segno di unità e invece lui fomenta la divisione".

Dal Vaticano, mons. Savio Hon, Segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha dichiarato ad AsiaNews di essere "dispiaciuto" per quanto fatto da mons. Lei. "Gli è mancato il rispetto verso la persona del nuovo vescovo e verso la comunità. Occorreva considerare il bisogno degli altri e lui poteva benissimo non parteciparvi".

Mons. Hon, ha aggiunto: "Questo modo così esplicito di disobbedire crea ancora più problemi a lui e alle comunità. In Cina la Chiesa ha così tanti problemi e questioni: con la via della disobbedienza non si risolve nulla, anzi si rischia l'autodistruzione".