Un Rapporto (con nomi e cognomi) contro gli abusi dei diritti umani nel Nord
di Joseph Yun Li-sun
La Commissione nazionale per i diritti umani in Corea cambia marcia e pubblica un testo che raccoglie deposizioni e testimonianze sulle atrocità commesse nel regime dei Kim. Inoltre ci saranno i nomi e le descrizioni fisiche dei colpevoli “per punirli a norma di legge dopo la riunificazione della penisola”.

Seoul (AsiaNews) - La Commissione nazionale per i diritti umani in Corea è pronta per pubblicare un Rapporto sulle violazioni commesse dalle autorità del Nord nei confronti dei propri cittadini. Il documento conterrà informazioni dettagliate sui colpevoli, in modo da poterli perseguire a norma di legge dopo la riunificazione.

Il testo sarà pubblicato il prossimo 3 maggio: presenta 60 degli 800 casi di abusi commessi dalle autorità di Pyongyang, accertati dalla Commissione. Si va dalle violazioni alla libertà religiosa - compresi i pogrom compiuti contro le personalità del culto nei primi mesi dell'indipendenza del Nord - alle requisizioni forzate di terre e derrate alimentari, sempre più frequenti a causa della povertà e della carestia nel Paese.

Il Rapporto comprende centinaia di deposizioni rilasciate dagli esuli in fuga nel Sud: particolare attenzione per i 278 rifugiati provenienti dai 4 campi di lavori forzati per detenuti politici (Bukchang, Hoiryeong, Kaecheon e Yodok) di cui non si sa quasi nulla per via della segretezza imposta dal regime a quelle aree.

Kim Tae Hoon, presidente della Commissione che ha redatto il testo, dice al DailyNK: "La cosa più importante di tutte è che abbiamo finalmente una lista di colpevoli. Non renderemo pubblici i nomi reali dei colpevoli, data la sensibilità della materia, ma li abbiamo e abbiamo le prove legali che ci permetteranno, dopo la riunificazione, di punirli secondo la legge per quello che hanno fatto".

Secondo Kim, inoltre, "questa pubblicazione manda un segnale tacito ma reale a chi viola i diritti umani in Corea del Nord. Noi speriamo che possa agire anche come deterrente per le loro azioni brutali".