Bahrain, la polizia disperde con la violenza le manifestazioni del 1° maggio
Gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni e bombe assordanti per fermare le manifestazioni pacifiche. Oltre 600 persone cacciate dal posto di lavoro per aver aderito alle proteste del 2011. Continua ad oltranza lo sciopero della fame di al-Khawaja, attivista sciita leader della Primavera araba del Bahrain in carcere da oltre un anno.

Manama (AsiaNews/ Agenzie) - Gas lacrimogeni e bombe assordanti contro migliaia di persone che in occasione del 1° maggio hanno marciato a Manama e per le strade dei villaggi sciiti del Bahrain. Essi chiedono il reintegro nel posto di lavoro da cui sono stati espulsi per aver partecipato alle proteste della Primavera araba. Negli scontri la polizia ha arrestato decine di dimostranti. Le manifestazioni sono state organizzate dal movimento dei giovani del 14 febbraio. Secondo il Bahrain Labaour Union, quasi 600 lavoratori protagonisti delle rivolte sono stati espulsi dalle aziende e dagli uffici pubblici.

Intanto, continua lo sciopero della fame di Abdulhadi al-Khawaja, attivista per i diritti umani tenuto da quasi un anno in cella di isolamento. Secondo Human Rights Watch, a tutt'oggi le autorità non hanno presentato alcuna prova a conferma delle accuse di sovversione dello Stato e legami con il terrorismo. Ieri, al-Khawaja ha affermato che andrà avanti con lo sciopero della fame finché il governo non libererà tutte le persone arrestate. In risposta agli appelli, le autorità hanno annunciato che in  questi giorni metteranno sotto processo 20 medici, accusati di aver occupato un ospedale durante le manifestazioni. In realtà essi avevano aperto le sale operatorie per curare i manifestanti feriti negli scontri violenti con le forze dell'ordine.

Il Bahrain è un Paese a maggioranza sciita, ma governato da una famiglia reale sunnita alleata dell'Arabia Saudita. Da oltre un anno la popolazione chiede riforme costituzionali e l'allontanamento del premier, lo sceicco Khalifah ibn Salman al-Khalifah, al potere dal 1971. Nel marzo 2011 l'opposizione sciita ha organizzato una sollevazione popolare, sull'onda della "Primavera araba". Per reprimere le manifestazioni il governo ha chiesto aiuto all'alleato saudita, che è intervenuto inviando le forze speciali autorizzate a sparare sui dimostranti. Negli scontri sono morte 24 persone, tra cui 4 poliziotti. Le rivolte sono ricominciate con forza lo scorso 18 aprile in vista del gran premio di Furmula 1. Per giorni migliaia di manifestanti hanno occupato le strade della capitale e dei villaggi a maggioranza sciita. Il governo ha risposto con la forza imponendo il coprifuoco e arrestando centinaia di persone.