Iran, impiccata presunta spia israeliana accusata dell'omicidio di un fisico nucleare
Jamali Fashi era stato condannato a morte nel gennaio 2011 per l'uccisione dello scienziato Masoud Ali Mohammadi, morto nel 2010. L'esecuzione รจ avvenuta questa mattina nella capitale. Insieme a Fashi sono sotto processo per spionaggio altre 13 persone.

Teheran (AsiaNews/ Agenzie) -  Le autorità iraniane impiccano Majid Jamali Fashi condannato a morte  per l'omicidio di Masoud Ali Mohammadi, fisico nucleare ucciso da una bomba nel gennaio 2010, mentre usciva dalla sua abitazione. Lo rivela oggi l'Irna, agenzia di stampa del regime iraniano.  Jamali Fashi, considerato dal regime di essere una spia del Mossad, servizio segreto israeliano, è stato giustiziato questa mattina a Teheran.  

L'uomo aveva confessato l'omicidio poco dopo la cattura il 20 gennaio 2011. Secondo i giudici, durante l'interrogatorio Fashi aveva ammesso di essere una spia di Israele, che l'aveva pagato circa 120mila dollari Usa per uccidere il fisico iraniano fra i responsabili del programma nucleare del regime. Insieme a Fashi altre 13 persone sono sotto processo con l'accusa di spionaggio. 

Il caso Fashi si inserisce all'interno della guerra di tensione fra l'Iran e la comunità internazionale, in particolare Israele e USA, che accusano il regime degli ayatollah di sviluppare un programma di armamenti nucleari. Teheran ha sempre negato questa accusa e afferma che i suoi siti hanno solo scopi pacifici e ha più volte denunciato il coinvolgimento di Cia e Mossad negli omicidi di diversi fisici nucleari avvenuti in questi anni.

Da anni Israele - in collaborazione con gli Stati Uniti -  minaccia un attacco aereo contro i siti nucleari iraniani. Secondo esperti, ciò che ancora frena Israele è un problema tecnico: i siti iraniani sono a oltre 100 metri di profondità nel sottosuolo e le bombe che Israele usa non riescono a penetrare in quella profondità.

Le minacce di attacchi aerei contribuisce però a influenzare il prezzo del petrolio, che in marzo è salito a 112 dollari al barile.