No delle autorità indiane al rilascio su cauzione dei due marò italiani
La notizia giunge allo scadere dei 90 giorni di custodia preventiva e all'indomani della conferma dell'accusa di omicidio contro i due militari. Secondo la polizia vi è il rischio di influenzare i testimoni chiave del processo. L'italia richiama a Roma il suo ambasciatore.

Trivandrum (AsiaNews) - La Session Court di Kollam  ha rifiutato la richiesta di rilascio su cauzione per i due marò italiani dell'Enrica Lexie accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Secondo la corte, vi è il rischio di influenzare i testimoni chiave del caso. Il rifiuto giunge proprio allo scadere dei 90 giorni di custodia preventiva. La richiesta di rilascio su cauzione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone era già stata respinta lo scorso 11 maggio per ragioni tecniche.

Il caso della Enrica Lexie è scoppiato lo scorso 15 febbraio al largo delle coste del Kerala, quando i due militari a bordo della petroliera italiana come guardie di sicurezza,  avrebbero sparato scambiando un peschereccio indiano per una barca di pirati. Le due vittime erano Jelestein, 45 anni, e Ajesh Binki, 25 anni. Latorre e Girone sono in carcere dal 5 marzo scorso. Su di loro pesano l'accusa di omicidio e tentato omicidio. Il 25 aprile scorso, i familiari dei due pescatori hanno raggiunto un accordo economico extragiudiziario con il governo italiano, che prevedeva il risarcimento di 10 milioni di rupie (circa 145mila euro) a testa, in cambio del ritiro dalle cause civili in cui figuravano come parte lesa. Tuttavia, ieri  la polizia del Kerala ha formalizzato l'accusa di omicidio per i due militari.  

In risposta alla decisione delle autorità indiane, il ministero degli Esteri italiano ha richiamato a Roma l'ambasciatore in India, Giacomo Sanfelice, per consultazioni con il governo. (N.C.)