Summit della Nato sull'Afghanistan, mentre la Francia si defila
François Hollande ribadisce che le truppe francesi lasceranno il Paese entro la fine del 2012. La Nato dovrebbe consegnare la responsabilità della sicurezza alle truppe afghane entro la fine del 2014. Ma occorrono 4 miliardi di dollari all'anno. Gli Usa pronti a sostenere metà dei costi. Progetti missilistici contro l'Iran.

Chicago  (AsiaNews/Agenzie) - I Paesi della Nato, riuniti a Chicago da ieri, stanno esaminando la possibilità di uscire dall'Afghanistan il più presto possibile. In particolare, i Paesi europei, segnati dalla crisi economica e da un'opinione pubblica contraria alla guerra, desiderano chiudere l'impegno militare in Afghanistan, iniziato nel novembre 2001 con la cacciata del regime talebano. Ma dopo 11 anni, i talebani rimangono in forza in molte zone del Paese. All'inizio del mese essi hanno portato a segno alcuni attacchi a diverse ambasciate nella zona più protetta di Kabul, inaugurando quella che essi definiscono "l'offensiva di primavera". Nel solo 2011 vi sono stati più di 3mila morti, in maggioranza ad opera dei talebani.

Il nuovo presidente francese François Hollande ha ribadito che egli porterà via i soldati francesi dall'Afghanistan entro la fine di quest'anno, quasi due anni prima del previsto. La Nato ha infatti fissato al 2014 la data per la consegna delle operazioni di sicurezza nelle mani delle forze afghane.

Il segretario Nato, Fogh Rasmussen cerca di tranquillizzare gli alleati, dicendo che ormai la guerra in Afghanistan è alla fine, ma deve pure assicurare gli afghani che non saranno lasciati soli anche dopo il 2014. Per questo occorre trovare i finanziamenti, che si aggirano sui 4 miliardi di dollari Usa ogni anno. Gli Stati Uniti sono pronti a sostenere più della metà delle spese, ma il presidente Barack Obama chiede agli alleati di versare 1,3 miliardi di dollari; l'Afghanistan dovrebbe contribuire con 500milioni di dollari.

Al summit di Chicago partecipano più di 50 leader, molti provenienti dalle 28 nazioni Nato, insieme al presidente afghano Hamid Karzai e al presidente pakistano Asif Ali Zardari.

Secondo gli Usa, la collaborazione del Pakistan è necessaria per isolare i talebani e per riaprire le linee di rifornimento, chiuse nel novembre scorso, dopo che un attacco aereo Usa uccise alcuni soldati pakistani.

Nell'incontro di oggi è in discussione anche un piano per attuare un sistema di difesa missilistico contro possibili attacchi dall'Iran. Il piano prevede lo spiegamento di navi da guerra Usa nel Mediterraneo e un sistema radar con base in Turchia.