Lavoratori dello Sri Lanka al governo: Non speculate sulle nostre pensioni
di Melani Manel Perera
I rappresentanti dei sindacati chiedono di istituire una commissione anticorruzione per indagare sui conti dell’Employees’ Provident Fund (Epf), principale fondo pensione del Paese. I soldi dell’Epf usati per acquistare azioni gonfiate di alcune società nazionali. Il fondo ospita i risparmi di 11 milioni di lavoratori in privati e cooperative; 250mila agricoltori; 280mila operai del settore tessile.

Colombo (AsiaNews) - Una commissione anticorruzione formata da politici e membri dei sindacati, per garantire trasparenza in tutte le operazioni finanziarie dell'Employees' Provident Fund (Epf), il più importante fondo pensione dello Sri Lanka. È quanto chiedono i rappresentanti della Free Trade Zone & General Services Employees Union (FtzGse, i due principali sindacati del Paese), in seguito ad alcune operazioni in borsa riguardanti grandi società di costruzione e giudicate "sospette". L'Epf è controllato dalla Banca centrale dello Sri Lanka.

Anton Marcus, segretario congiunto della FtzGse Union, spiega che all'inizio del 2012 "i soldi dell'Epf sono stati usati per acquistare azioni gonfiate di Laugfs, Ceylon Grain Elevators e Galadari Hotel. Ma in base all'art. 19 del 1958, l'Epf può investire solo in società blue chips ("alta capitalizzazione azionaria", le più sicure ndr). Ma queste compagnie non fanno parte di tale categoria".

A febbraio, alcuni deputati dell'opposizione avevano promesso di sottoporre il problema al governatore della Banca centrale e ai funzionari Epf. "Tuttavia - afferma Marcus - non abbiamo ancora visto alcun rapporto". Inoltre, la scorsa settimana il revisore generale ha chiesto conto di 3,4 milioni di rupie risalenti al 2010 e mai trasferite all'Epf dal Commissario generale del Lavoro.

"L'Epf - aggiunge Anton Marcus - non è solo il più grande fondo pensione dello Sri Lanka, con oltre 1 trilione di rupie (circa 5,5 miliardi di euro) nei suoi conti. Quel denaro appartiene anche a 11 milioni di salariati, che lavorano per privati e cooperative statali, con oltre 2,3 milioni di contribuenti solo nel 2010. Oltre 250mila agricoltori nelle piantagioni e 280mila impiegati nel settore tessile hanno lì i loro risparmi. Funzionari irresponsabili non possono giocare con il denaro e la vita di queste persone".