Manifatture cinesi scendono per l'ottavo mese consecutivo
In giugno il PMI รจ sceso a 48,1 (in maggio era 48,4), La domanda interna si innalza molto lentamente, anche se vi sono tante promesse da parte della leadership.

Pechino (AsiaNews) - Per l'ottavo mese consecutivo il settore industriale ha subito una contrazione, con ordini per l'estero in discesa. Le cifre sono state diffuse oggi dall'autorevole Hsbc Flash Purchasing Managers Index, secondo cui il PMI cinese per il mese di giugno è sceso al 48,1. In maggio era 48,4. Per l'otavo mese consecutivo il PMI è dunque al di sotto del valore di 50: sopra questa cifra, è segno di crescita; al di sotto di 50 è segno di contrazione.

I dati di oggi contrastano con i commenti espressi dai leader cinesi. Lo scorso 17 giugno il presidente Hu Jintao ha detto che il Paese ha preso "misure mirate" per sostenere la domanda interna. Il problema della Cina è che la sua economia si basa ancora molto sulle esportazioni. A causa della crisi in Europa e negli Stati Uniti, le esportazioni sono scese.

Per sostenere la domanda interna, lo scorso maggio Pechino ha aperto agli investimenti privati alcuni settori prima monopolio dello Stato quali ferrovie, ospedali, centrali elettriche e trasmissione di energia. Ha anche lanciato una nuova ondata di progetti per infrastrutture e questo mese ha ancora una volta tagliato i tassi di interesse del denaro.

Spesso il PMI della Hsbc non coincide con quello ufficiale. Il motivo è che quello del governo tiene conto di più delle ditte statali; quello della Hsbc è più rivolto alle ditte private, che al momento sentono molto di più la crisi di quelle statali, sovvenzionate con più facilità.