Scomunica per il vescovo illegittimo di Harbin, apprezzamento per mons. Ma Daqin
Una dichiarazione della Santa Sede ricorda che prima dell'ordinazione il candidato era stato avvertito che sarebbe andato contro la volontà del Papa. Auspicio che le autorità cinesi non favoriscano "gesti contrari al dialogo" con il Vaticano.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Scomunica per il vescovo Giuseppe Yue Fusheng, ordinato illecitamente a Harbin, richiesta di spiegazioni ai presuli che hanno partecipato all'ordinazione, auspicio che le autorità cinesi non favoriscano "gesti contrari al dialogo" con il Vaticano, "apprezzamento e incoraggiamento" per l'ordinazione del vescovo ausiliare di Shanghai, Taddeo Ma Daqin.

E' quanto esprime una dichiarazione della Santa Sede sulla vicenda dell'ordinazione di Harbin, diffusa oggi. Nel documento c'è un implicito riferimento alla Nota della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli diffusa il 4 luglio, due giorni prima della data prevista per l'ordinazione illecita, nella quale si ricordava a colui che doveva essere ordinato e ai vescovi che avrebbero preso parte al rito la sanzione della scomunica.

Il Vaticano, infine, ricorda a "tutti i cattolici in Cina", che essi "sono chiamati a difendere e a salvaguardare ciò che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa".

 

                      Questo il testo della dichiarazione:

 

Riguardo all'ordinazione episcopale del Rev. Giuseppe Yue Fusheng, avvenuta ad Harbin (provincia di Heilongjiang) venerdì 6 luglio corrente, si precisa quanto segue:

l) Il Rev. Giuseppe Yue Fusheng, ordinato senza mandato pontificio e quindi illegittimamente, è incorso automaticamente nelle sanzioni previste dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico. Di conseguenza, la Santa Sede non lo riconosce come Vescovo dell'amministrazione apostolica di Harbin, ed egli è privo dell'autorità di governare i sacerdoti e la comunità cattolica nella provincia di Heilongjiang.

Il Rev. Yue Fusheng era stato informato da tempo che non poteva essere approvato dalla Santa Sede come candidato episcopale, e più volte gli era stato richiesto di non accettare l'ordinazione episcopale senza il mandato pontificio.

2) I Vescovi, che hanno preso parte all'ordinazione episcopale illegittima e si sono esposti alle sanzioni, previste dalla legge della Chiesa, devono riferire alla Santa Sede circa la loro partecipazione alla cerimonia religiosa.

3) Un apprezzamento va a quei sacerdoti, a quelle persone consacrate e a quei fedeli laici che hanno pregato e digiunato per il ravvedimento del Rev. Yue Fusheng, per la santità dei Vescovi e per l'unità della Chiesa in Cina, in particolare nell'amministrazione apostolica di Harbin.

4) Tutti i cattolici in Cina, Pastori, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, sono chiamati a difendere e a salvaguardare ciò che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa. Anche nelle presenti difficoltà essi guardano con fiducia al futuro, confortati dalla certezza che la Chiesa è fondata sulla roccia di Pietro e dei suoi Successori.

5) Confidando nell'effettivo desiderio delle Autorità governative cinesi di dialogare con la Santa Sede, la medesima Sede Apostolica auspica che dette Autorità non favoriscano gesti contrari a tale dialogo. Anche i Cattolici cinesi attendono passi concreti nello stesso senso, primo fra tutti quello di evitare le celebrazioni illegittime e le ordinazioni episcopali senza mandato pontificio, che creano divisione e recano sofferenza alle comunità cattoliche in Cina e alla Chiesa universale.

È motivo di apprezzamento e di incoraggiamento l'ordinazione del Rev. Taddeo Ma Daqin a Vescovo Ausiliare della diocesi di Shanghai, avvenuta sabato 7 luglio corrente. La presenza da parte di un Vescovo, che non è in comunione con il Santo Padre, era inopportuna e mostra mancanza di sensibilità verso un'ordinazione episcopale legittima.