Dramma del Capodanno: lavoratori migranti senza paga

Il 75 %  dei migranti che lavorano in città non riceve alcuna paga. Per umiliazione e miseria non tornano a casa per le feste. Alcuni si suicidano.


Pechino (AsiaNews/Scmp) – In occasione delle feste per il Capodanno cinese, tutti i lavoratori migranti cercano di rientrare a casa dai luoghi di lavoro, portando a casa i ricavi di un anno. Ma quasi il 75 % di essi non riceve alcuno stipendio e non ha quindi modo di partire.

Le proteste dei lavoratori per i salari non pagati, che includono anche tentativi di suicidio, hanno provocato nel governo centrale la paura di sommosse. Il premier Wen Jiabao ha detto che avrebbe risolto il problema, ed ha avviato una campagna che, secondo Pechino, ha "sostanzialmente risolto" il problema. Wen ha detto di  aver risolto il 90 % dei casi di salari non pagati. Zhou Litai, avvocato di Chongqing specializzato in diritto del lavoro, non crede al governo: "Avere alcune misure governative è meglio di niente, ma ancora adesso moltissimi lavoratori non vengono pagati".

Secondo il prof. Li Jianfei dell'Università Renmin (del Popolo) di Pechino, oltre il 90 % dei lavoratori in Cina non ha contratto e non riceve la paga in modo regolare. Anche se le direttive del governo impongono di pagare i lavoratori ogni mese, molti datori di lavoro falsificano le ricevute e non danno alcun salario, col pretesto di saldare ogni 6 mesi. Una volta che hanno in mano le ricevute finte, si rifiutano di pagare, senza alcuna possibilità per i dipendenti di avere giustizia.

Li Tao, direttore di Facilitators, un'organizzazione non governativa che aiuta i lavoratori migranti, ha detto: "Non ci sono molti mezzi a disposizione dei lavoratori per far valere i loro diritti. I costi delle azioni legali sono molto alti. Vi sono tribunali specifici per le richieste dei lavoratori, ma è molto difficile per manovali e operai unirsi per presentare denunce comuni".

Li Jun, un capomastro edile, ha scoperto quanto è difficile per i lavoratori migranti chiedere la paga arretrata in Cina. Negli scorsi 4 anni Li, 37 anni, ha guidato un gruppo di muratori nella realizzazione di progetti edili a Pechino. Molti dei suoi lavoratori sono amici e vicini del suo villaggio natale di Zhangjiakou, nella provincia dell' Hebei. Le cose sono iniziate ad andare male lo scorso anno,  quando Li ha accettato di lavorare con il suo gruppo alle dipendenze di Yuan Zhongqi, un suo compaesano, per costruire una zona residenziale fatta di ville di lusso alla periferia di Pechino. A metà del lavoro, il progetto è stato soppresso e un totale di 139 lavoratori, fra cui il gruppo capeggiato da Li, ha perso il lavoro ed ogni possibilità di essere pagato.