Cina, l'economia rallenta ancora e tocca i minimi da 3 anni
Il tasso di crescita ancora in calo: serve una risposta politica alla corruzione e al sistema monopartitico che ingessa lo Stato e gli investimenti. Altri dati dimostrano che l'iniezione di denaro ordinata da Pechino alle banche stabilizza, ma in maniera artificiale, la situazione.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La crisi economica internazionale, ma soprattutto la corruzione interna e il sistema monopartitico, stanno condannando la Cina a rallentare la propria crescita economica. Per il sesto trimestre consecutivo, infatti, il tasso di crescita dell'economia cinese ha registrato un rallentamento toccando il minimo degli ultimi tre anni e mettendo in luce la necessità di più attenzione politica da parte di Pechino.

Altri dati macroeconomici diffusi oggi hanno tuttavia mostrato che le misure intraprese finora stanno iniziando a stabilizzare l'economia. Nel secondo semestre il Pil è cresciuto del 7,6% su base annuale, in linea con le attese, leggermente sopra l'obiettivo del governo per l'intero anno (+7,5%), ma abbassando la media del primo semestre a +7,8%. Nel primo semestre l'economia era infatti cresciuta dell'8%.

Tuttavia, le misure intraprese dal regime comunista sono più che altro iniezioni di denaro liquido alle banche e alle grandi imprese statali. Anche se in questo modo si raffreddano i dati relativi ai vari cali, si tratta di un effetto temporaneo e non permanente.

Sun Junwei, economista di HSBC a Pechino, dice: "Direi che probabilmente il peggio è passato e che vedremo una certa stabilizzazione e forse anche un miglioramento della crescita nel prossimo trimestre. Molto dipenderà da quale sarà la portata di un ulteriore allentamento monetario, ma penso che le possibilità che i politici decidano di rispondere a questo rallentamento siano buone".

Quello del Pil è stato solo uno dei numerosi dati diffusi oggi. Gli investimenti sulle infrastrutture sono cresciuti del 20,4% a giugno, mentre le vendite al dettaglio lo scorso mese hanno registrato un incremento superiore al consensus, del 13,7% su anno rispetto al +13,8% mostrato a maggio. La produzione industriale a giugno si è rivelata più debole delle attese, con un incremento del 9,5% rispetto alle attese di una crescita del 9,8 %.