Quadri maoisti lanciano poltrone contro il primo ministro del Nepal
di Kalpit Parajuli
Oltre 500 ex guerriglieri hanno sferrato l’attacco accusando la dirigenza di corruzione, e chiedendo trasparenza economica. Nell’incidente, anche presidente e vicepresidente sarebbero stati presi di mira. Un comunicato ufficiale parla invece di “semplice discussione”, mentre la leadership si chiude in un no comment.

Kathmandu (AsiaNews) - Più di 500 ex guerriglieri maoisti nepalesi hanno attaccato il presidente del partito comunista Pushpa Kamal Dahal, il vice presidente e il premier Baburam Bhattarai lanciando loro poltrone e sedie, accusandoli di corruzione e chiedendo trasparenza economica. L'aggressione è avvenuta ieri nel bel mezzo del 7mo incontro plenario del Cpn (Communist Party of Nepal). I leader politici non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione a riguardo. Tuttavia, in tarda serata il partito ha diffuso un comunicato ufficiale, parlando di "semplice discussione" ed escludendo l'aggressione fisica.

Qualche giorno prima, Saral Sahayatri Poudel, ex comandante del People's Liberation Army (Pla, braccio armato del partito comunista), ha presentato un rapporto, in cui si chiede al partito di rendere pubblica la posizione fiscale dei dirigenti e dei quadri saliti al governo dopo il 2006. Inoltre, il documento chiede alla leadership del partito trasparenza nelle spese sostenute, e di garantire gli indennizzi agli ex combattenti con disabilità.

Intanto, il partito ha formato due commissioni d'inchiesta, per indagare sulle irregolarità finanziare interne. A testimonianza del difficile momento che sta attraversando il Cpn, sei dei sette ex comandanti maoisti di divisione si sono dimessi in massa dal partito, accusando il presidente Dahal di cospirazione, per trovare dei capri espiatori per nascondere le irregolarità commesse da persone a lui vicine.