Prezzi della soia alle stelle, sulle tavole indonesiane a rischio tofu e tempè
di Mathias Hariyadi
I due alimenti sono parte integrante dell’alimentazione nazionale. Il costo della materia prima è raddoppiato, passando da 4mila a 8.500 rupie (0,73 euro). Monta la protesta fra i consumatori, che si appellano al presidente Yudhoyono e minacciano lo sciopero generale. La crisi legata alla siccità negli Stati Uniti.

Jakarta (AsiaNews) - Tofu e tempè, tradizionali formaggio e carne di soia, due piatti tipici e presenti ad ogni pasto - colazione, pranzo o cena - potrebbero presto sparire dalle tavole degli indonesiani. A causare la scomparsa l'aumento vertiginoso dei prezzi della soia, ingrediente base per la realizzazione delle ricette. Finora i due alimenti erano parte integrante della dieta nazionale, non solo per il loro gusto ma anche - e soprattutto - per il costo limitato nella preparazione. Difatti anche le famiglie più povere dell'arcipelago consumano con regolarità questi "piatti", che sostituiscono in modo efficace carne animale o pesci, garantendo un'alimentazione sana ed equilibrata anche alle fasce più basse della popolazione.  

Dopo le recenti impennate nei prezzi, le industrie alimentari dedite alla produzione di cibi a base di soia hanno dovuto ritoccare i prezzi verso l'alto. Il costo della materia prima è raddoppiato, passando dalle iniziali 4mila rupie indonesiane alle attuali 8.500 (circa 0,73 euro). La crisi finisce quindi per colpire tanto l'industria alimentare, quanto il privato consumatore che non può nemmeno prepararsi da solo i piatti di tofu e tempè.

La situazione rischia di precipitare, tanto che milioni di cittadini ma soprattutto gli imprenditori di decine di città nello Java minacciano di bloccare la produzione. Un piccolo industriale di Bekasi conferma che "da anni il prezzo non raggiungeva un picco simile". Intanto monta lo scontento fra la gente e non è esclusa l'ipotesi di uno sciopero generale, se il presidente Susilo Bambang Yudhoyono non interverrà per calmierare i costi.

Non è la prima volta che in Indonesia divampano controversie attorno al comprato alimentare e ai costi delle materie prime. In particolare durante il Ramadan, mese sacro di digiuno e preghiera islamico, durante il quale si registra un aumento dei prezzi dovuto alla guerra all'acquisto per la festa finale di Idul Fitri, caratterizzata da sontuosi banchetti su tutte le tavole del Paese. Julian Aldrin Pasha, portavoce di Yudhoyono, conferma "l'interessamento" del presidente e aggiunge che l'aumento del prezzo della soia è "legato al periodo di siccità" che ha colpito gli Stati Uniti, principale fornitore di soia e mais.