Cina, escalation di condanne a morte per il nuovo anno
Nelle due settimane prima del Capodanno le esecuzioni sono state 200.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina si è preparata ad accogliere il Nuovo anno lunare con centinaia di esecuzioni capitali. Amnesty International ha denunciato che nelle sole 2 settimane precedenti il Capodanno (9 febbraio) Pechino ha giustiziato 200 persone. Le cifre rese note dai media di Stato confermano che negli ultimi mesi si è registrato un notevole aumento delle esecuzioni: tra dicembre e gennaio scorso i condannati a morte sono stati 650.

La Cina è il primo paese al mondo per numero di sentenze capitali. A dicembre un rapporto del gruppo contro la pena di morte "Nessuno tocchi Caino" ha reso noto che nel 2003 la Cina ha eseguito il 90% delle esecuzioni capitali di tutto il mondo, mettendo a morte 5 mila persone. Ma fonti interne al partito parlano ufficiosamente di decine di migliaia di esecuzioni.

In Cina la pena di morte viene comminata per crimini che vanno dall'omicidio alla rapina, dalla frode fiscale fino al piccolo furto. Il governo insiste nel sostenere che la pena capitale è applicata in modo ragionevole, ma diverse voci nel paese ne chiedono l'eliminazione almeno per i crimini non violenti. Amnesty sottolinea che l'escalation delle condanne a morte conferma che Pechino agisce senza troppi scrupoli.

Spesso alla vigilia di anniversari o eventi ritenuti "caldi", per motivi di sicurezza nazionale, il governo giustizia diversi condannati; nel 2004 a ridosso della festa del 1 ottobre (55° anniversario della fondazione della Repubblica popolare) sono state giustiziate  36 persone.