Tel Aviv, muore il reduce disabile auto-immolatosi contro il caro vita
Akiva Mafi, 45 anni, aveva ustioni sull'80% del corpo. Egli è deceduto questa mattina nel Sheba Medical Center di Tel Aviv, dopo 10 giorni di agonia. È il secondo israeliano a darsi fuoco in protesta contro la manovra di austerità varata dal governo Netanyahu.

Tel Aviv (AsiaNews/ Agenzie) - E' morto oggi il reduce disabile che si era dato fuoco lo scorso 22 luglio in protesta contro il caro vita e le ingiustizie sociali in Israele. Akiva Mafi, 45 anni, aveva ustioni sull'80% del corpo ed era ricoverato al Sheba Medical Center di Tel Aviv.

L'uomo viveva sulla sedia a rotelle dall'età di 23 anni a causa di una ferita subita durante il servizio militare e riceveva il sussidio statale per i disabili, ma da alcuni mesi versava in gravi condizioni finanziarie.

Mafi è il secondo israeliano ad auto-immolarsi dopo Moshe Silman, imprenditore di 57 anni, finito sul lastrico a causa di un debito contratto con l'amministrazione pubblica. Entrambi protestavano contro la recente manovra di austerità varata dal governo di Benjamin  Netanyahu, che ha dato il via a pesanti tagli alla previdenza sociale, riduzioni degli stipendi e aumento delle tasse. Le autorità hanno ridotto la spesa per il 2012 di oltre 140 milioni di euro.

A metà luglio egli aveva partecipato alle manifestazioni dei veterani disabili contro i tagli alla previdenza sociale. Dopo la sua auto-immolazione, Udi Shani, ministro israeliano della Difesa, ha promesso la creazione di una unità speciale dedicata alle esigenze dei reduci con handicap.  

La morte dei due uomini ha suscitato forti polemiche e critiche fra la popolazione, che considera tali atti un segno delle gravi condizioni in cui versa il Paese. Per il 4 agosto studenti e attivisti organizzano una protesta contro il caro vita e l'alto tasso di disoccupazione. L'evento avviene a un anno esatto dalle manifestazioni del 2011 che avevano richiamato in piazza decine di migliaia di persone.