Militante islamico rivendica doppio attentato a leader musulmani moderati a Kazan
In un video, il militante minaccia nuovi attacchi e parla di alleanza con i ribelli ceceni di Doku Umarov. Autorità monitorano da vicino organizzazioni religiose nel timore che dal Caucaso del nord il wahhabismo arrivi anche in questa repubblica da sempre modello di convivenza pacifica.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Un militante islamico ha rivendicato il doppio attentato a leader religiosi musulmani moderati, avvenuto lo scorso 19 luglio a Kazan, capitale della repubblica autonoma russa del Tatarstan. Nel frattempo, gli inquirenti hanno annunciato di essere sulle tracce del militante e dei suoi complici, mentre le autorità hanno aumentato i controlli sulle organizzazioni religiose nel timore che il radicalismo islamico dal Caucaso del nord si stia diffondendo anche in questa regione, da sempre considerata tra le più laiche di quelle a maggioranza musulmana. 

In un video apparso su Youtube un uomo - identificato dagli esperti come Rais Mingaleyev, 36 anni  - sostiene di aver ordinato gli attacchi che hanno ferito gravemente il mufti del Tatarstan, Ildus Faizov, e ucciso Waliullah Yakupov, capo del dipartimento dell'amministrazione spirituale della repubblica. Nel video, il militante si definisce come l'emiro dei mujaheddin del Tatarstan e minaccia nuovi attentati contro i "nemici di Allah". Parlando sotto uno striscione con scritte in arabo, Mingaleyev chiede agli imam della zona di adottare la sharia. Come ha ricordato Rais Suleimanov, vice direttore del Centro per gli studi euroasiatici e internazionali a Kazan, in un filmato precedente, uscito dopo il duplice attacco, lo stesso uomo annunciava un'alleanza con il leader dei ribelli ceceni, Doku Umarov.

Il Consiglio dei muftì di Russia ha condannato gli attentati come "atti terroristici" particolarmente gravi perché avvenuti alla vigilia del Ramadan, il mese sacro per l'islam. Il portavoce della procura federale russa, Vladimir Markin, ha dichiarato che secondo una delle piste seguite dagli inquirenti, i due episodi sono legati tra loro e hanno a che fare con l'attività dei leader spirituali. Entrambi sono conosciuti come leader moderati, in lotta contro la diffusione in Tatarstan del wahhabismo, da loro ritenuto come una "minaccia all'islam tradizionale".

In relazione agli attacchi sono giù state arrestate sette persone, mentre Mingaleyev  risulta ricercato. Alcuni leader musulmani locali hanno denunciato la mano pesante delle autorità: il mese scorso sono stati 160 i raid compiuti dalla polizia e dai 400 ai 600 i musulmani interrogati.(NA)