Lee Myung-bak visita le isole contese da Tokyo e Seoul
Le Dokdo (o Takeshima, in giapponese) sono circondate da un mare molto pescoso. Il Giappone ha richiamato il suo ambasciatore a Seoul e presentato protesta all'ambasciatore sudcoreano a Tokyo. Finora Lee aveva sempre predicato l'amicizia fra Corea e Giappone, nonostante il violento passato dell'invasione nipponica. Stasera alle Olimpiadi la partita di calcio Corea-Giappone.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak si è recato oggi in visita a un gruppetto di isole all'estremo est della penisola, creando tensioni con il Giappone che rivendica anch'esso quei territori.

Le isole - dette Dokdo dai coreani; Takeshima dai giapponesi - sono pressoché equidistanti dalle due nazioni, ma sono contese da anni perché il mare attorno a loro è ricca di pesca.

Lee è giunto in aereo nella zona, presidiata dai coreani fin dal 1954. In tutta l'area era stato dato l'allerta militare. La visita del presidente coreano è fortemente simbolica nel rivendicare la sovranità sugli isolotti.

Per tutta risposta il Giappone ha richiamato il suo ambasciatore da Seoul e ha espresso le sue proteste all'ambasciatore coreano a Tokyo.

La popolazione in Corea si domanda il perché di questo gesto di Lee, che ha sempre perorato la causa di un rapporto amichevole con il Giappone, sebbene molti coreani soffrano ancora della violenta invasione giapponese del secolo scorso (1910-1945).

L'unica risposta è che Lee, quasi alla fine del suo mandato, abbia fatto un gesto "patriottico" per farsi pubblicità, sebbene egli non possa essere rieletto.

Il Giappone ha sempre richiesto che la disputa sulle Dokdo/Takeshima avvenga per via diplomatica.

Curiosamente, il gesto di Lee e le critiche del Giappone avvengono a poche ore dalla partita di calcio Corea-Giappone, che si disputa questa sera alle Olimpiadi di Londra. In ballo vi è la vittoria per la medaglia di bronzo.