Il patriarca Kirill in Giappone per il centenario della morte di San Nicola
Il leader ortodosso russo visiterà il Sol Levante dal 14 al 18 settembre in occasione delle celebrazioni in memoria del santo che ha costruito la Chiesa ortodossa locale. Nel 1970 Mosca le ha concesso autonomia e ha riconosciuto nel suo fondatore la santità “uguale a quella degli apostoli”.

Mosca (AsiaNews) - Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ha annunciato che visiterà il Giappone dal 14 al 18 settembre per celebrare il 100esimo anniversario della morte di San Nicola, arcivescovo del Giappone e grande missionario che fondò proprio la Chiesa ortodossa nipponica. Dopo un incontro con l'ambasciatore giapponese in Russia, Chikahito Harada, il patriarcato ha dato ufficialità alla notizia.

Il patriarca sarà ospite del metropolita di Tokyo e del Giappone, Daniil. Dopo la visita nel Sol Levante, Kirill si recherà a Krasnoyark in Siberia e a Vladivostok. In queste altre tappe sono previste diverse cerimonie con le comunità ortodosse e molti incontri con le autorità locali.

La Chiesa ortodossa del Giappone è una chiesa autonoma che opera all'interno della galassia ortodossa. San Nicola, nato Ivan Kasatkin, venne inviato nel 1861 dalla Chiesa russa nell'Hokkaido come presbitero della cappella del consolato russi. Nel corso della sua missione ha tradotto le Sacre Scritture e diversi altri testi religiosi in giapponese e ha costruito la cattedrale della Risurrezione a Tokyo.

Nel 1970, in occasione del riconoscimento dell'autonomia della Chiesa giapponese da parte di Mosca, è stato dichiarato santo e "uguale agli apostoli": si tratta di un titolo onorifico che le chiese ortodosse riconoscono a quei santi che si sono distinti per il loro grande impegno missionario.

Gli ortodossi giapponesi sono circa 30mila. Il Paese conta tre grandi diocesi: Tokyo, guidata dall'arcivescovo Daniel Nushiro; Sendai, che vale per la parte orientale del Paese, guidata dal vescovo Seraphim Tsujie e Kyoto, per la parte occidentale, al momento guidata anche lei dall'arcivescovo Daniel in qualità di "locum tenens".