Card. Gracias: Ingiustificabile il film anti-Maometto, ma no alla violenza
di Nirmala Carvalho
Il presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) richiama al dialogo e alla pace per fermare le proteste seguite alla diffusione della pellicola. La libertà d’espressione dei media è insindacabile, ma essa “non va usata per offendere o deridere il prossimo”. Un appello alla tolleranza e alla comprensione reciproca verso tutti i leader spirituali, cristiani, musulmani e indù.

Mumbai (AsiaNews) - Un atto "ingiustificabile" la diffusione del film blasfemo su Maometto, che però "non va combattuto con la violenza", ma "con il dialogo e la pace". Così il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), commenta ad AsiaNews l'allargarsi della protesta in diversi Paesi islamici, in alcuni casi culminata anche con la morte e il ferimento di civili innocenti. Pochi giorni fa, anche l'India è stata teatro di manifestazioni da parte della comunità musulmana, che tuttavia sono rimaste pacifiche, anche grazie all'invito alla calma degli imam locali. L'ondata di violenze è iniziata dopo l'attentato dell'11 settembre scorso al consolato Usa di Bengasi (Libia). Nell'attacco, l'ambasciatore Christopher Stevens e tre suoi collaboratori hanno perso la vita.

Parlando del film, il card. Gracias sottolinea: "I media sono liberi di agire, e noi dobbiamo rispettare questa libertà d'espressione. Ma ogni libertà deve essere usata con responsabilità. È sbagliato sfruttare un mezzo di comunicazione per prendere in giro o offendere qualcosa che per un altro è sacra. È imperativo esercitare sensibilità, attenzione e rispetto verso il prossimo, soprattutto quando si tratta del suo credo religioso. Ci sono dei limiti che non possono mai essere oltrepassati".

Allo stesso tempo, aggiunge il porporato, "dobbiamo condannare ogni forma di fondamentalismo", perché "in passato abbiamo già sperimentato la devastazione che produce. La violenza in ogni sua forma è contro la società, è dolorosa e distruttiva". In questo contesto, spiega, "è urgente che tutti i leader spirituali richiamino alla pace, alla comprensione e alla calma".

Il presidente della Cbci ricorda poi "l'impegno della Chiesa cattolica al dialogo interreligioso; al rispetto reciproco; allo sviluppo integrale dell'essere umano; alla ricerca di rapporti cordiali con le guide spirituali di altre fedi". Perché, sottolinea, "la mia speranza è che dialogo, armonia, tolleranza e rispetto reciproco diventino la norma per cristiani, musulmani, indù. Tutti noi vogliamo una società migliore; compiere il volere di Dio; servire il prossimo, la società e il Paese".