Kashmir indiano, oltre 50 capi-villaggio si dimettono per minacce di fondamentalisti islamici
La decisione presa dopo l’assassinio di due funzionari locali da parte di gruppi terroristici. I fondamentalisti temono di perdere consensi tra la popolazione locale. Dopo le prime elezioni democratiche in 30 anni (2011), le varie amministrazioni hanno aperto scuole, centri sanitari, strade, formando una comunità più libera e istruita.

Srinagar (AsiaNews/Agenzie) - Più di 50 sarpanch (capo-villaggio) del Jammu e Kashmir hanno annunciato le loro dimissioni, dopo le minacce di morte ricevute da gruppi fondamentalisti islamici. L'annuncio è apparso ieri su alcuni giornali locali in urdu, dopo l'assassinio di un amministratore locale del distretto di Baramulla. L'omicidio è il secondo avvenuto nella zona, in meno di due settimane. Secondo la gente, dietro queste minacce c'è il timore dei fondamentalisti di perdere l'appoggio degli strati più bassi della popolazione, aiutati dalla politica dei sarpanch.

In realtà, da oltre otto mesi i sarpanch e loro collaboratori sono vittime di intimidazioni da parte di gruppi terroristici, come il pakistano Lashkar-e-Taiba (responsabile degli attentati di Mumbai nel 2008, ndr) e il Jaish-e-Mohammad. Ad oggi, più di 700 capi-villaggio hanno scelto di dimettersi.

Tutto è iniziato nel 2011, con il primo voto libero in tutti i panchayat (amministrazioni di villaggio) del Jammu e Kashmir, dopo più di 30 anni. Tra il 13 aprile e il 27 giugno dello scorso anno, più del 79% dell'elettorato ha nominato i propri amministratori, nonostante il duro boicottaggio e le minacce dei fondamentalisti.

In breve tempo, i neo-eletti governi locali hanno avviato una serie di iniziative, per favorire lo sviluppo delle zone più rurali e povere dello Stato: scuole, centri sanitari e di assistenza, strade ed elettricità. Secondo la popolazione, proprio questa ventata di democrazia e progresso ha fatto scattare i fondamentalisti islamici, che dinanzi a una comunità più istruita temono di perdere consensi.

Per il momento però, i due omicidi sono stati sufficienti per creare il panico nelle varie amministrazioni locali. Omar Abdullah, chief minister del Jammu e Kashmir, ha invitato i funzionari dei panchayat a restare ai loro posti, e ha assicurato loro che "il governo farà tutto il possibile per dare fiducia e sicurezza". "Creare - ha aggiunto Abdullah - una rete di amministrazioni locali solida e funzionale resta il primo impegno di questo governo".