La nonviolenza di Gandhi e la nuova evangelizzazione
di Nirmala Carvalho
Oggi, anniversario della nascita del Mahatma, si celebra la Giornata internazionale della nonviolenza. P. Cedric Prakash, direttore del centro per i diritti umani, la giustizia e la pace “Prashant”, riflette sulla “crescita della violenza di matrice religiosa” e sul ruolo dei media. Il bisogno “disperato” della società dei valori gandhiani e della nuova evangelizzazione, in attesa del Sinodo dei vescovi (7-28 ottobre).

Mumbai (AsiaNews) - Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale della nonviolenza, nell'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi. Quest'anno, la ricorrenza cade in un momento di particolare tensione, tra le violenze esplose nel mondo arabo per la diffusione del film anti-Maometto; gli attacchi di islamici alla comunità buddista in Bangladesh; i ripetuti attacchi anticristiani perpetrati in India dai nazionalisti indù; le bombe contro le chiese in Africa. Per p. Cedric Prakash, direttore del centro Prashant per i diritti umani, la giustizia e la pace, "è in un contesto di intolleranza religiosa sempre più marcata che siamo testimoni di una violenza in costante crescita, che dobbiamo affrontare".

Secondo il gesuita, il mondo attuale "ha un disperato bisogno" di riscoprire le due dottrine di Gandhi, ahimsa (nonviolenza) e satyagraha (la forza della verità). "Quale che sia la provocazione - spiega - nessuno ha il diritto di farsi giustizia da solo. Tuttavia, aggiunge, spesso "i media hanno il potere di provocare e incitare la gente. In un mondo sempre più polarizzato per colpa dell'uso scorretto che fanatici e fondamentalisti fanno della religione, essi dovrebbero esercitare equilibrio e sensibilità, mentre si affannano a rispettare e rivendicare la libertà di parola ed espressione ovunque".

Tra pochi giorni avrà inizio la XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (7-28 ottobre), sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana". Alla luce della Giornata dedicata al Mahatma, nota p. Prakash "questo raduno nel nome della nuova evangelizzazione deve essere un fervido appello a tutti i cristiani per assumere posizioni radicali e profetiche, al fianco di verità e giustizia; per testimoniare la propria fede in modi pacifici e nonviolenti, proprio come Gesù ha fatto".