Tokyo e Pechino pronte a riprendere i colloqui sulle isole contese
Dopo gli avvertimenti di tutti i grandi istituti economici mondiali, i due governi si accordano per un tavolo di confronto sulle Diaoyu/Senkaku. Il rapido crollo dell’economia e della bilancia commerciale bilaterale ha convinto i governi a mettere da parte (per ora) il nazionalismo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Cina e Giappone si sono accordate per aprire un tavolo di "colloqui diplomatici" sulla questione delle isole contese del Mar cinese orientale, che i cinesi chiamano "Diaoyu" e i giapponesi "Senkaku". La decisione è stata presa dai funzionari di entrambi i Paesi, spaventati dalle conseguenze economiche di questa disputa che sta dividendo il mercato bilaterale sin dallo scorso agosto. Ieri il premier giapponese Yoshihiko Noda ha dichiarato: "Senza colloqui, soffriremo entrambi".

L'arcipelago conteso è al centro di una violenta disputa territoriale che si protrae in effetti da diversi anni. Anche se non è chiaro il valore energetico o commerciale delle isole, si pensa che esse siano ricche di gas naturali e forse petrolio. Inoltre, si trovano in una posizione considerata molto strategica dal punto di vista geopolitica.

Secondo un Rapporto di Moody's Analytics "la disputa che ha coinvolto i due Paesi avrà un gran numero di effetti, per lo più negativi, sul medio termine". Anche il Fondo monetario internazionale, riunito in questi giorni a Tokyo, ha criticato la posizione intransigente dei due governi: "Risolvete presto le vostre dispute - ha avvertito Christiane Lagarde - o tutta l'economia mondiale soffrirà".

Sia Tokyo che Pechino hanno scelto di cavalcare le proteste popolari nate da un gran numero di provocazioni bilaterali riguardo le isole. Decine di migliaia di persone in Cina hanno preso d'assalto fabbriche e prodotti commerciali nipponici, imponendo la chiusura di diversi stabilimenti e la conseguente perdita di posti di lavoro. La ripresa dei colloqui - a livello di vice ministri - punta soprattutto a superare questa impasse.